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Il processo ai Chicago 7

Regia di Aaron Sorkin vedi scheda film

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La recensione su Il processo ai Chicago 7

di robotpb
7 stelle

Il Vietnam era solo parte della "politica mondiale americana...sintomo della malattia della nostra società...un paese pericoloso, nevrotico che possiede un potere mortale" (cit. Jerry Rubin, fondatore di YIPPIES). “Il malinteso stava nel credere...che il rock, potesse cambiare il mondo" (cit. Matteo Guarnaccia)

Il Vietnam era solo una parte della "politica mondiale americana ... un sintomo della malattia 

della nostra società ... un paese pericoloso, nevrotico che possiede un potere mortale":

disse Jerry Rubin, fondatore di YIPPIES o Youth International Party,
in un discorso tenuto durante un raduno contro la guerra a New York il 26 marzo 1966.
YIPPIES, che così come si pronuncia l’acronimo, voleva essere un urlo liberatorio, 

come di festa, l'aveva fondato con una delle figure controculturali più attive dell'epoca, 

Abbie Hoffman, e insieme, durante le giornate della Convention Democratica del 1968, 

avrebbero voluto tenere un festival musicale gratuito, il Festival della Vita.
La Convention Democratica Americana del 1968 si tenne dal 26 al 29 agosto a Chicago.
All'inizio di quell'anno l’allora presidente in carica Lyndon Johnson aveva annunciato che 

non si sarebbe ripresentato per la rielezione, rendendo necessario selezionare, 

durante la convention, un nuovo candidato alla presidenza per il Partito Democratico.
Gli USA, in guerra contro il Vietnam, avevano superato le 30.000 vittime tra i propri militari, 

morti frustranti soprattutto per i giovani americani costretti ad arruolarsi.
Così negli stessi giorni della convention il Mobe, gruppo attivo contro la guerra in Vietnam,

aveva organizzato workshop nei parchi intorno ai ghetti di Chicago.
Così come fece l’SDS (Students for a Democratic Society), il gruppo degli universitari.
Oltre allo Youth International Party che invitava così alla loro contro-convention:
“tutti i ribelli, spiriti giovanili, menestrelli del rock, cercatori di verità, fanatici del pavone, poeti, 

saltatori di barricate, ballerini, amanti e artisti [...] al National Death Party 

per benedire Lyndon Johnson [...] ballare per le strade [...] fare l’amore nei parchi [...] 

celebrando la nascita dell'AMERICA LIBERA. [...] 

Portate coperte, tende, colori per il corpo, la mucca della signora Leary, cibo da condividere, 

musica e felicità. Chiediamo la politica dell'estasi! Siamo le delicate spore della nuova ferocia 

che cambierà l'America [...] Noi siamo l'America libera. E non accetteremo il falso teatro della 

Convention sulla morte.”

Obiettivo del festival era disinnescare le tensioni politiche e, al contempo, raggiungere quel 

pubblico che non aveva mai preso in considerazione la politica radicale nè uno stile di vita 

alternativo.
Ma alcun gruppo ebbe i permessi, con la motivazione che bisognava prevenire qualunque 

disordine pubblico, poichè si prevedevano 10.000 manifestanti. 

Addirittura il sindaco di Chicago impose il coprifuoco dalle H 23 intorno ai parchi e per i giorni 

della convention assegnò 12.000 poliziotti in turni di dodici ore, oltre a 7.500 soldati 

e 6.000 guardie nazionali, letteralmente blindando la città.
Domenica 25 agosto, alla vigilia della convention, comunque il Festival della Vita prese avvio 

al Linkol Park. Ma si esibirono solo gli Mc5 poichè le band invitate, 

ricordando le violente rivolte, ora denominate della ‘12a strada’, a Chicago l’estate precedente, 

avevano declinato l’invito, mentre altri musicisti, come il cantante folk Phil Ochs, ci andarono, 

ma scelsero di manifestare con la loro musica proprio per strada in mezzo alla folla.
Seppur, anche gli Mc5 suonarono a terra in mezzo ai manifestanti, come in un'intervista 

del 2008 all’ "Huffington post" Wayne Kramer ricorda: "Non c'era il palco, non c'era 

l'impianto audio, nè l'elettricità, non c'erano i bagni chimici. 

Abbiamo dovuto far passare un cavo
elettrico dal camioncino degli hot-dog per alimentare l’attrezzatura.
E suonato sulla terra del Lincoln Park con la gente intorno a noi seduta per terra.
C'era una nuvola scura durante il giorno perché si presentiva l’alta probabilità che 

le persone venissero ferite.”

 

https://www.youtube.com/watch?v=AmnM-EBWZBM

 

Infatti, smesso di suonare, gli Mc5 letteralmente fuggirono via da Chicago.

Così come "sparirono presto, per poi, però, essere consacrati band di culto negli anni 

a venire" (cit. da "Topi caldi" del critico musicale Bertoncelli), che alcuni dimenticano e

tal'altri ignorano, come sono stati ignorati in questa storia.
Cinque ragazzi cresciuti per le strade dei quartieri operai di Detroit _ la stessa città 

dove negli stessi anni la Motown registrava capolavori soul _ fondendo psichedelia, 

blues e hard rock, arrivando a lambire sonorità noise e punk.
Il poeta e agitatore underground John Sinclair ne fece la punta di lancia dell'assalto

delle sue Pantere Bianche perchè ... "il rock, potesse cambiare il mondo”

(cit. Matteo Guarnaccia).

Oggi gli MC5, John Sinclair e le Pantere Bianche, l'YIPPIES e Jerry Rubin e Abbie Hoffman

diventano merce meramente vintage per produzioni Netflix, il cui pensiero radicale

è capitalizzato per l'intrattenimento.   

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