Regia di Aaron Sorkin vedi scheda film
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Il Vietnam era solo parte della "politica mondiale americana...sintomo della malattia della nostra società...un paese pericoloso, nevrotico che possiede un potere mortale" (cit. Jerry Rubin, fondatore di YIPPIES). “Il malinteso stava nel credere...che il rock, potesse cambiare il mondo" (cit. Matteo Guarnaccia)
leggi la recensione completa di robotpbAccattivante la locandina e il trailer. Il film è bello ma statico.
commento di GabryLedUna guerriglia, un processo, i veleni della stagione americana degli anni della guerra in Vietnam.
leggi la recensione completa di siro17Questi film sembrano fatti apposta per me, su misura. Lo sto consigliando un po' a tutti.
leggi la recensione completa di tobanisLa rievocazione forse un po' troppo teatrale ma comunque assai efficace del processo contro esponenti di gruppi pacifisti nel '68 da parte di un regime, quello degli Stati Uniti, che è stato in guerra per 227 anni su 244 della sua storia.
commento di bombo1Dopo il mediocre Molly’s Game, Aaron Sorkin firma – sotto l’egida di Netflix – un legal movie avvincente, il cui vero protagonista è Frank Langella, nei panni del giudice odioso e ultraconservatore, a cui tennero testa i leader del movimento di allora: gente come Abbie Hoffman, Jerry Rubin, Tom Hayden e Bobby Seale.
leggi la recensione completa di barabbovichqual
leggi la recensione completa di ConteOliver63Rievocazione storica di un evento ignoto ai più, il film rimanda ai procedural degli anni 60/'70' (Lumet, Mulligan, Pakula). Sceneggiatura perfetta, interpreti straordinari, manca forse l'aria del tempo, ma a Sorkin interessa l'aria del nostro tempo: potere e corruzione, ingiustizia sociale, razzismo.
commento di Marcello del Camponon possiamo chiedere a Sorkin di essere anche un regista innovativo o stravagante. la sua arte è scrivere. i suoi 2 film sono diretti diligentemente e non molto di più. però alla fin fine, in film politici come questo, forse quel che solo conta è il risultato, ovvero raggiungere il maggiore numero di spettatori possibili, non critci e/o cinefili.
commento di giovenosta