Regia di Scott Beck, Bryan Woods vedi scheda film
Esempio illustre di quell’horror che ogni tanto esplora luna park, escape room et similia. Terrificante, truce, scenico e splatter: quello che l’horror dovrebbe (e spesso fatica a) essere. La progressione di raccapriccianti set-contesto è incalzante e claustrofobica e il gore centra il bersaglio. L’horror perfetto da guardare per Halloween o al cinema (a proposito: quanto sarebbe stato bello vederlo in sala!) con la fidanzata. Nonostante qualche zoppicata nel finale e un breve epilogo “vendicativo” inutilissimo, “La casa del terrore” è decisamente sopra la media. Non sposta l’asticella del genere e non cerca sostrati o riferimenti meta-qualcosa e questo è proprio e paradossalmente il suo punto di forza: rimanere saldamente ancorato alla paura, al balzo sulla sedia (senza che ne derivi però una futile giostra di jump scares), a una tensione finalmente libera da forzate indagini sulla natura del male.
Mille volte meglio del tedio formato kolossal di “IT”, che a differenza dei clown di “Haunt”, non è mai stato capace di spaventare.
Senza tempi morti, senza cali, senza una morale che non sia fieramente autoreferenziale: non ha importanza cosa o chi ci sia dietro la maschera, contano solo la caccia, la corsa alla sopravvivenza, l’espletamento del genere.
Un gioco in cui il sadismo è un mezzo ma non il fine.
Divertimento assicurato!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta