Nell'autunno del 1920, durante la guerra civile, la commissaria militare Claudia Vavilova scopre di essere incinta e riesce a trovare rifugio presso una famiglia ebrea. Durante il parto, in preda al delirio, la donna rivive le sofferenze della guerra e rivede il suo uomo morto in battaglia. Intanto la guerra continua, l'Armata Rossa deve battere in ritirata: Claudia lascia il bambino e torna a combattere. Prodotto nel '67, il film non venne mai distribuito probabilmente a causa dei riferimenti alla questione ebraica. Opera prima di Aleksandr Askoldov a cui non fu più concesso, nei ventidue anni che seguirono, di girare un solo metro di pellicola. Askoldov riuscì comunque a compiere la sua vendetta, quando nel 1988, una volta "scongelato", il film andò a vincere l'Orso d'Oro al Festival di Berlino.
E' un bel film, che io ho avuto la fortuna di vedere in Germania, dove ha avuto una limitata circolazione in videocassetta (aspettiamo ora il DVD). In Italia credo lo abbiano visto solo pochissimi privilegiati. Sinceramente non credo che il regime ne abbia impedito la distribuzione a causa dei riferimenti alla questione ebraica (sì, forse anche), perchè quello che gli bruciò di più fu… leggi tutto
Giù le mani dal mio spazio vitale!
Sullo scandalo metallico / di armi in uso e in disuso, a guidare la colonna / di dolore e di fumo che lascia le infinite battaglie al calar della sera, la…
E' un bel film, che io ho avuto la fortuna di vedere in Germania, dove ha avuto una limitata circolazione in videocassetta (aspettiamo ora il DVD). In Italia credo lo abbiano visto solo pochissimi privilegiati. Sinceramente non credo che il regime ne abbia impedito la distribuzione a causa dei riferimenti alla questione ebraica (sì, forse anche), perchè quello che gli bruciò di più fu…
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