Regia di Dario Argento vedi scheda film
Non sono un patito di Argento, anzi. Dei suoi film piacciono solo “Profondo rosso”, “L'uccello dalle piume di cristallo (un po'), e il suddetto. Anche questo film, infatti, non è un mero pretesto per far vedere coltelli infilati nella pancia e sangue a fiumi, ma c'è anche una solida vicenda, un'attenta regia che non ha fretta e guarda anche alle atmosfere, attori che sanno il fatto loro, dialoghi buoni. E poi è quasi assente uno dei difetti del regista, cioè il sadismo, ossia il compiacimento per il sangue, l'omicidio, la crudeltà. Intendiamoci, qualche eccesso c'è (almeno secondo il mio punto di vista), ma il regista capellone non ci calca troppo la mano, e quindi non mi indispone. Quanto agli attori, abbiamo una protagonista (Jennifer anche nel film, come potrebbe chiamarsi altrimenti una così?) di una sfolgorante bellezza, con un volto e due occhi che non fanno che stupire. Recita anche piuttosto bene. Molto bravo, poi, è Donald Pleasance. Dalila di Lazzaro è un po' monolitica e sbiadita, ma va lodata per aver accettato una parte secondaria, dopo un periodo quasi da diva. Quanto alla musica, c'è un po' troppo heavy metal, ma, di contro, la melodia che si sente in alcune inquadrature della ragazza è assolutamente indovinata, di atmosfera, e contribuisce non poco alla resa complessiva. Molto efficacie anche la scena delle porte nel corridoio bianco. Insomma, se Argento si impegna e si impone le briglie, sa essere un bravo regista.
C'è qualche buchino di sceneggiatura, ma che si perdona facilmente. Ad es. non è abbastamza esplicito il colegamento tra la casa nel bosco e la pazza assassina alla scuola.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta