Regia di Dario Argento vedi scheda film
Nel percorso estetico di Argento, Phenomena si colloca proprio a metà strada tra il giallo puro (Tenebre '82) ed il giallo inverosimile (Opera '87). Dopo la realizzazione del lovecraftiano Inferno ('80). Il film, pur realizzato egregiamente sul piano tecnico, stènta a trovare la sua giusta dimensione nel genere horror e sconfina in maniera effimera nel giallo. Troppi elementi parapsicologici (la ragazza in contatto telepatico con gli insetti ?!?) sviano l'attenzione del regista dal piano a lui più congeniale: il giallo puro.
Rimane sicuramente un'opera significativa nella filmografia di Argento ed altrettanto emblematica per il cinema italiano. Ma è, a mio parere, molto lontano dalle capacità potenziali del suo autore. Rimane una sorta di video-clip da brivido, con alcune sequenze violentissime (il primo delitto dell'adolescente con le cesoie, lo sfregiamento con una piastra metallica di Daria Nicolodi) ma inconcludente e non completo, proprio perchè incapace di assumere una direzione netta (horror o giallo).
Da vedere (e rivedere) comunque.
Fondamentale all'opera.
Per un periodo moglie di Dario, la Nicolodi si è dimostrata molto attiva sul lato narrativo, indirizzando Argento sul piano del horror puro (Suspiria e Inferno, dei quali viene accredita alla sceneggiatura). Le sue interpretazioni (piacevoli ed efficaci) vanno da Profondo rosso sino ad Opera, senza soluzione di continuità. Tutto ciò, alla luce delle parti ritagliate su misura anche alla figlia Asia, lancia le basi per una possibile disquisizione psicologica sul comportamento del regista (che si attornia di persone cui è affettivamente legato e attribuisce loro ruoli primari).
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