Regia di Dario Argento vedi scheda film
Fu,se non mi sbaglio,il primo film vietato che andai a vedere avendo da poco superato i 14 anni richiesti dalla censura.E tra tutti i thriller di Dario Argento,a tutt'oggi,è forse quello piu'lontano dagli altri:perche'ha un'ambientazione ariosa,la sua protagonista,Jennifer Corvino(la qui quasi esordiente Jennifer Connelly,all'epoca un colpo di fulmine!) è un simbolo di pura innocenza e l'autore abbozza un discorso quasi "Truffautiano" per come oppone al mondo degli adolescenti quello degli adulti,che non li capiscono o fanno loro del male.Ad una prima parte in cui la violenza certo non manca(ci sono un paio almeno dei piu'atroci delitti del cinema argentiano,e si'che c'e'da sbizzarrirsi...),ma che procede con misurata parsimonia narrativa,segue una seconda che accelera vorticosamente il ritmo,per giungere all'inevitabile catarsi finale di sangue e "giustizia divina".Molto bella l'ambientazione tra le valli verdi svizzere,la protagonista è uno dei personaggi piu'belli del cinema del regista romano,di incredibile sensibilita',possiede quella malinconia potente e dolorosa come puo'esserlo quella adolescenziale;e la storia tutto sommato regge bene,anche a livello di logica.Peccato che Argento cominci a mettere le carte in tavola anche troppo presto, e si arrivi in zona-prefinale ormai conoscendo chi uccide le collegiali che frequentano l'istituto della protagonista.Ma la sequenza della luna coperta dalle mosche vendicatrici,il vagare da sonnambula di Jennifer e certe atmosfere macabre da fiaba nera sono da annoverare tra le cose piu'belle della filmografia di un autore su cui molti hanno avuto sempre dei preconcetti,ma tanto ha saputo dare al cinema,nostrano e non.
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