Regia di Dario Argento vedi scheda film
Per celebrare l'83° compleanno di Dario Argento, recensisco quello che personalmente ritengo il suo ultimo vero capolavoro prima della sua rovinosa e, ahimè, tristemente nota parabola discendente
Un misterioso assassino si aggira nei pressi di un collegio femminile in Svizzera. L'adolescente americana Jennifer intravede il criminale durante una crisi di sonnambulismo.
Un'affascinante onirica, ipnotica e sensazionalistica fiaba orrorifica per metà giallo puro e per metà soprannaturalismo fantascientifico con più di un rimando a Suspiria. È la conferma della tendenza ad indagare sugli orrori di un Europa nascosta e recondita. Con più di alcuni momenti di grande potenza visiva (l'immensa sequenza iniziale culminante nell'omicidio di Fiore Argento), la riflessione su solitudine e disuguaglianza riesce ancora a non incappare in banalizzazioni e luoghi comuni. La regia di classe e gli strepitosi effetti speciali di Tonino Corridoni (anche se non alla stregua di quelli di Sergio Stivaletti) accompagnano ad una visione ultraterrena che lascierà lo stupore per tutta la sua durata
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