Regia di Brunello Rondi vedi scheda film
L'infanzia e la giovinezza della futura Madre Teresa di Calcutta, dall'Albania in cui nasce all'India in cui decide di trasferirsi per aiutare i più poveri e bisognosi.
Due ore di polpettone in cui Rondi ci racconta la prima parte della vita di Madre Teresa di Calcutta, decisamente meno nota rispetto agli sviluppi dell'età adulta che hanno reso la donna un'icona del cristianesimo del Novecento, eppure indiscutibilmente illuminante per meglio comprendere la portata umana della figura della futura santa. Un'opera di tali contenuti ha un'audience certamente limitata e la destinazione televisiva del prodotto (c'è la mano della Rai dietro al film) è quella più azzeccata; dal punto di vista estetico inoltre non si tratta di un lavoro memorabile, ma per gli standard del piccolo schermo può dirsi comunque riuscito. Strana invece la parabola del regista, quello stesso Rondi che aveva aiutato Fellini (e Flaiano e Pinelli) nelle sceneggiature di capolavori come La dolce vita e 8 1/2 e che era passato dietro la macchina da presa all'inizio degli anni Sessanta con la riduzione cinematografica del romanzo pasoliniano Una vita violenta, per ridimensionare via via le sue ambizioni di film in film, fino a produrre una serie di drammoni a tinte erotiche nel corso degli anni Settanta (Valeria dentro e fuori, I prosseneti) e chiudere quindi la carriera con questo Infanzia e giovinezza di Madre Teresa di Calcutta, conosciuto anche come La vocazione di suor Teresa. Sceneggiatura: Brunello Rondi e Tullio Pinelli (ancora lui); interpreti: Marisa Belli, Rossano Brazzi, Bekim Fehmiu e la giovanissima Margaret Mazzantini, che diverrà poi maggiormente nota come scrittrice, dalla fine degli anni Novanta. 3/10.
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