Regia di Brad Anderson vedi scheda film
In viaggio verso casa dei suoceri per festeggiare la festa del ringraziamento, Ray, insieme alla moglie Joanne e alla piccola figlia Peri, si fermano ad un’area di sosta dell'autostrada; Peri rimane vittima di un infortunio che costringe la famigliola ad una deviazione all’ospedale. Dopo l’accettazione, in attesa dei controlli relativi, Ray si addormenta in sala d’attesa ma, quando si risveglia, di Peri e Joanne non c’è la minima traccia, come se non fossero mai esistite.
Allora, parliamone, con calma, non prima di aver fatto un respiro profondo. L’ultima pellicola diretta da Brad Anderson possiede un potenziale di fondo che viene sfruttato piuttosto male da Alan B. McElroy che concepisce una sceneggiatura composta da evidenti pecche narrative tenute a bada dalle indiziarie inquadrature di Anderson che le alterna abilmente a quelle panoramiche, ammirabili soprattutto all’inizio della pellicola, che ne valorizzano l’aspetto fotografico già arricchito dal notevole lavoro di Bjorn Charpentier.
Seppur incapace di sorprendere, la pellicola, è certamente caratterizzata da una --- di catturare l’attenzione dello spettatore grazie ai vari indizi disseminati durante tutto lo svolgimento del racconto e ai repentini cambi di prospettive causati dagli svariati colpi di scena che si susseguono che, devo dire, non sono mai troppi.
Alcuni elementi e situazioni, l’introduzione di certi personaggi (la defunta ex moglie del protagonista, la malsana idea che in quell’ospedale accadono strani traffici) appesantiscono lo svolgimento della pellicola che possiede già diversi ganci narrativi che però finiscono per aggrovigliarsi su sé stessi a causa della smania di stupire che da un certo punto in poi sembra avere Anderson; è lecito in realtà anche pensare ad un possibile altro finale, prima forse immaginato e poi lasciato da parte a favore di quello che poi ci viene proposto.
È indubbio che da un certo momento in poi si intuisce dove il film andrà a parare. Seguendone con attenzione i passaggi e gli indizi di cui sopra si arriva alla soluzione dell’enigma molto prima di quanto non accada nel film stesso; il che è un enorme difetto che viene però affievolito dalle ottime interpretazioni dei tre protagonisti.
Già il titolo possiede spunti di argomento e contorsione mentale. Fractured indica sì la frattura che subisce la piccola Peri e che sarà poi l’innesto per questo drama-thriller familiare, ma può essere anche riferito alla frattura mentale di cui sembra vittima Ray e che condiziona tutti i suoi gesti fino al finale rivelatorio (?) che spiazza, solo fino ad un certo punto.
Insomma, la sostanza c’è, forse anche troppa, resta però l’incapacità (in certi punti piuttosto evidente e fastidiosa) di ottimizzarla a favore di pubblico e di trama, almeno non quanto si sarebbe potuto fare.
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