Regia di Walt Dohrn, David P. Smith vedi scheda film
Film d'animazione che pecca di superficialità e partendo dal messaggio universale della musica al di là dei generi, non riesce a trasmettere in modo incisivo il messaggio che vorrebbe portare. Un'occasione mancata.
Proprio nella newsletter di questa settimana End User ha parlato del grande successo economico del lancio di Trolls World Tour direttamente sulle piattaforme digitali. Avevo messo in conto, anche su richiesta dei miei tre figli, di vederlo prendendolo a noleggio dalla piattaforma di Chili poiché siamo obbligati a non potere andare nelle nostre amate sale cinematografiche e così quale migliore occasione per sfruttare la sera del primo maggio per vederlo tutti insieme in famiglia e perché non cogliere il segnale che arrivava dalla newsletter? Il film riprende la storia dei Trolls canterini che in questa nuova edizione si presentano coi vari caratteri associati ai vari generi musicali. Lo scontro tra i generi nasce dall'incapacità delle persone di ascoltare con attenzione, di aprirsi al mondo, di cercare di crescere e imparare dall'incontro con altre culture e altri sentimenti. E questo messaggio, che lanciato ai più piccoli non è comunque un messaggio da poco, forse nella struttura scenica e nella sceneggiatura arriva debole, si perde in una storia articolata dove il cattivo di turno vuole un mondo piatto uguale a lui e i capi degli altri popoli devono trovare il modo di comunicare per affrontarlo e non uscirne sconfitti. Ed ecco uscire un mix di generi che rendono più creativo e ricco il sentimento delle canzoni che entrano nell'anima di chi è disposto ad accoglierle e ad ascoltarle. Ma sarà l'unione delle diversità, della poptrolls Poppy aperta al mondo e sostenitrice inesauribile di una pace universale, di Branch che al contrario ha paura del mondo ma è un grande ascoltatore, di Cooper che esplora il mondo alla ricerca di Trolls simili a lui e dello Yodeler Hickory che prima degli altri ha saputo apprezzare anche generi e mondi diversi dal suo, che farà ritrovare il senso di unità perduto nella storia dei Trolls, così come forse si è un po' perso nella storia dell'uomo. E in un momento in cui le distanze sembrano incolmabili e la musica ci unisce più che mai in un sentimento comune, questo film sembra capitare a puntino. Tuttavia non è esente di difetti. Le musiche che trovano armonie più complesse e variegate hanno perso l'appeal e l'energia del primo film, l'amicizia e lo spirito di sacrificio non sembrano epici e coinvolgenti come nella prima storia e quindi in generale il film arriva meno, il che secondo me giustifica un po' il voto medio che attualmente c'è su FilmTV, intorno al 5. Inoltre le diversità musicali che dovrebbero rappresentare in parallelo le diversità caratteriali restano esiliate e fini a se stesse come si trattasse di una tifoseria ottusa di un genere piuttosto che di un altro, peccando quindi di superficialità, semplicità e creando personaggi-macchiette privi di sfaccettature e profondità. Imperdonabile in un'animazione che avrebbe potuto dare e insegnare molto di più coinvolgendo maggiormente il pubblico più piccolo.
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