Regia di Steno, Mauro Bolognini, Pier Paolo Pasolini, Mario Monicelli, Pino Zac, F. Rossi vedi scheda film
Il film inizia malissimo con un patetico Totò serial killer e due altri episodi senza interesse. Le cose vanno meglio verso la fine grazie a un grintoso Zac alle prese con il paternalismo coloniale e alla “Gelosa” di Bolognini, un episodio ben recitato e diretto con una raffinatezza degna di miglior causa. Al centro l'oggetto alieno di Pasolini che non è un episodio per nulla, ma un film compiuto che in una veste di grande bellezza, della bellezza che hanno le idee semplici ed efficaci ci parla di amore e di odio, di vita e di teatro e soprattutto ci invita ad ammirare il creato nella sua intollerabile bellezza e crudeltà. Sensibili allo stato di grazia del regista Totò, Ninetto Davoli, Laura Betti e Franco Franchi danno il meglio.
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