Trama
Siamo in una cittadina di provincia della "profonda Russia" negli anni Trenta. È perciò l'epoca di Stalin, il piccolo padre dell'Unione Sovietica, ed è l'epoca dei piani quinquennali, dell'industrializzazione forzata, della coabitazione, ma, soprattutto, delle grandi "purghe", della delazione, del sospetto fin dento le mura di casa.
Note
È uno dei primi film sovietici in cui si "parla male" di Stalin e del suo periodo, antecedente la svolta epocale di Gorbaciov e anche antecedente "Krustaliov, ma voiture" che Guerman presentò a Cannes nel '99.
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Commenti (1) vedi tutti
Dopo "Il settimo compagno di viaggio", Aleksej German continua con "Il mio amico Ivan Lapscin" la sua personale disamina sulla Russia dei primi decenni del novecento. Sempre con uno sguardo critico riguardo gli inizi dello stalinismo sovietico e i suoi inevitabili sviluppi, senza timore di mostrarne tutti gli effetti disumanizzanti. Cinema adulto.
commento di Peppe Comune