Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
Sulla riva del Tevere nella periferia romana, una prostituta viene trovata morta. Il commissario che indaga sul caso sospetta di un gruppo di balordi che vivono di espedienti con piccoli furti e scippi. Ma il vero colpevole è un altro.
L'esordio dietro la macchina da presa di Bernardo Bertolucci, a soli 21 anni, è a tutti gli effetti un film di Pasolini, autore del soggetto (e della sceneggiatura, scritta col regista e con Sergio Citti): la periferia romana, la recitazione antiverista, la calata dialettale sono le cifre ricorrenti del poeta e regista di origini friulane. Ma qui non bastano a comporre un film che, nella sua ora e mezza di durata, tracima in inutili tortuosità per raccontare, in brevi incisi biografici, i ragazzi di vita le cui bravate non si tramutano in un arresto grazie alla testimonianza di un omosessuale.
Il titolo del film fa riferimento alla morte, "la commaraccia secca" di un sonetto di Giuseppe Gioacchino Belli.
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