Regia di Mathieu Kassovitz vedi scheda film
La provocazione c'è ed è evidente fin dal titolo. Il film fu vittima a Cannes di contestazioni grosse e forse esagerate, ha la colpa che dopo un bell'inizio, nella parte finale si sgonfia con moralismi ed aggiustamenti ipocriti, rifiutando la via inziale che si era proposto. I ruoli sono molto interessanti, e nella parte prima fa pensare anche ad Arancia Meccanica, poi con l'inserimento riempitivo del ragazzino perde tutto e nel finale ha addirittura un tono educativo, che viene per far sgonfiare tutto. Eppure ha dalla sua uno stupendo Serrault che disegna il suo ruolo in maniera davvero impressionante e e senza scrupoli, da quel grande inteprete che è.
Wagner di professione sicario(chiamiamolo una volta tanto con il nome italiano che è anche più adeguato!!), si sente vecchio ed in preda ad una debolezza senile che lo mortifica, tenta di fare scuola ad un giovane che si rivelerà non giusto, ed allora non gli rimarrà che la generazione più acerba ed imprevista.
Il vecchio che riceve la prima violenza istruttiva
Il ragazzino dell'ultima gnerazione a cui è relegata la vera violenza ed è forse l'unico che può istruire e capire gli insegnamenti.. non amle anche se il suo ruolo è definito male
Un grandissimo attore che ha avuto il coraggio di mmettersi a disposizione di un giovanissimo regista
Un ruolo non male, che però non ha avuto i connotati necessari per emergere.
Dopo ll?odio continua il suo discorso sulla violenza, peccato che questo regista sceneggiatore, montatore e scrittore, non si appoggi a grandi scenggiatori che saprebbero mettere a frutto le sue idee, che non sono assolutamente male.
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