Maria è una bellissima trentacinquenne che vive col marito nella Napoli di oggi, in un piccolo appartamento, con un lavoro part-time presso un centro estetico, con un marito che ama e tre figli tra l'infanzia e l'adolescenza.
La notizia che il marito soffre di un tumore allo stomaco in stato avanzato, induce la donna a cercare di arrangiarsi come può, accettando anche la corte di un brillante titolare di una concessionaria, che le offre una opportunità in grado di farle guadagnare una somma ingente, con un semplice viaggio in macchina in Svizzera, poco distante dal luogo ove la donna ha anche la possibilità di ricevere un consulto che confuti la diagnosi preliminare in capo al marito.
Il viaggio, con cui la donna trasferisce in loco una partita di droga, andrà per il meglio, ma la donna avrà anche la conferma della inevitabile mala sorte a cui è destinato il marito.
Per la neo vedova, le cose tuttavia si complicheranno ulteriormente, anche a causa delle malelingue che subito inizieranno a circolare riguardo all'agire della ambiziosa e tenace donna, disposta a tutto pur di assicurare a se stessa e ai propri figli, una esistenza agiata a cui ella fino a poco prima non ha mai nemmeno potuto immaginare di tendere.
Sarà solo l'inizio di una escalation criminosa che trasformerà la donna prima in una vera e propria killer, poi in una imprenditrice scaltra e di successo.
"Sono Maria Capuasso e sono fiera di quella che ho fatto, consapevole di aver agito solo per il bene della mia famiglia, ed infischiandomene del giudizio altrui".
Sono sostanzialmente queste e parole con cui Maria si presenta e si accommiata dinanzi allo schermo.
Per la regia del bravo cineasta campano Salvatore Piscicelli, Vera vita di Maria Capuasso è strutturato come un melodramma a tinte noir che funziona nonostante l'incedere sin troppo smaccatamente televisivo, grazie ad una sceneggiatura scorrevole e dinamica, e ad una interprete generosa e volitiva come Luisa Ranieri, perfetta nella parte di una donna determinata e disposta a scendere a patti con una malavita che tenta di attanagliarla e a trasformarla in puro strumento come tanti, ma dalla quale ella ha la forza e la capacità di trarre solo i vantaggi che le consentano di risalire la china, tutelando tutto ciò di più prezioso che le è rimasto: i tre amati figli.
In apertura e chiusura, ad accompagnare il fiero proclamo della protagonista, una sinuisa ed accattivante, maliziosa Donatella Rettore ci travolge con la sua eccelsa, insuperata hit "Splendido splendente".
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