Il romagnolo barone Anteo Pellacane possiede una vasta tenuta al cui interno sorge una pianta di fico considerato miracoloso. L'albero è legato al culto di santa Gerolama cui sono devote le popolazioni del luogo. Il barone però è ateo e miscredente e tenta in ogni modo di sbarazzarsi del fico. Quando una coppia di prostitute le inganna facendogli credere a un miracolo di santa Gerolama, il barone si converte e diventa bigotto.
Note
Un buon tentativo di grottesco all'italiana, diretto dall'Avati più autentico.
Insolita pellicola animata da due registri: il comico (sconfinante nel grottesco) e il sacro (spesso approcciato al contrario). Pur nello sviluppo volutamente irreale, il film manifesta una genesi "territoriale" fortemente voluta dai suoi autori (oltre ai fratelli Avati sceneggia anche Cavina) e rappresentata dall'uso costante di termini dialettali
Il tentativo di grottesco poteva anche essere interessante, ma è affrontato in modo completamente maldestro e la storia sfocia in una scaramanzia a scopo religioso che diventa frustrante e porta il film ad arenarsi. E dire che si era iniziati discretamente soprattutto grazie a un Tognazzi perfidissimo, ma alla lunga crolla anche lui.
a parte i soliti eccessi di Avati, un film veramente originale e divertente con sottofondo amaro e malinconico dove il giovane regista (1975!!), sia pure un po' felliniano, si dimostra autore geniale. Tognazzi al suo massimo.
Un film che alterna trovate autenticamente geniali (che il cinema medio italiano di oggi si sogna) a scene girate con la mano sinistra, degne del peggior cinema trash italiano. Il miglior Pupi Avati, personalmente, non è qui.
"Ascoltami, segaiolo: a me quella santa mi ha rovinato, capito? Lei e quel suo albero maledetto! L'hai vista la gamba qua, eh, l'hai vista?! Bella, eh?! Te e le tue superstizioni! E' una vita che me la trascino dietro! E adesso che dovrei fare, secondo te, ballare la mazurka su quell'albero?!" Insieme all'horror romagnolo con Balsamus, La casa dalle finestre che ridono, Zeder, Pupi Avati… leggi tutto
Uno dei miei preferiti di Avati ed anche uno dei più insoliti, forse mi piace proprio per la sfrontata eccentricità, è un film in cui coabitano elementi tipici del suo cinema e influenze dallo stile minimalista di Pasolini ma anche una chiara vena surreale del grande Fellini, basta pensare alla culona abbondante che fugge ignuda con il prete in motocicletta e… leggi tutto
Come al solito, ecco, ordinati secondo anno di uscita, gli ultimi Film visti.
Serie TV concluse:
- 1a Euphoria;
- 1a Unorthodox;
- 1a Watchmen;
- 2a Big Little Lies;
- 3a Scrubs.
Terzo film nella carriera di Pupi Avati, che si avvale di un curioso duo Tognazzi-Villaggio dove soprattutto il primo, nella parte del barone Pellecani, è decisamente nella parte. Il film è una commedia grottesca in puro stile del primo Avati, spesso cattiva e iriverente soprattutto nel descrivere un universo umano che sembra uscito da un libro di Lombroso. Forse a volte si calca…
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Commenti (13) vedi tutti
Stupido più che grottesco, voto 0
commento di stokaiserInsolita pellicola animata da due registri: il comico (sconfinante nel grottesco) e il sacro (spesso approcciato al contrario). Pur nello sviluppo volutamente irreale, il film manifesta una genesi "territoriale" fortemente voluta dai suoi autori (oltre ai fratelli Avati sceneggia anche Cavina) e rappresentata dall'uso costante di termini dialettali
commento di undyingMolto surreale con un Tognazzi in forma e da comprimario un villaggio agghiacciante nel look ma che garantisce risate . Crudo il finale
commento di 90000Il tentativo di grottesco poteva anche essere interessante, ma è affrontato in modo completamente maldestro e la storia sfocia in una scaramanzia a scopo religioso che diventa frustrante e porta il film ad arenarsi. E dire che si era iniziati discretamente soprattutto grazie a un Tognazzi perfidissimo, ma alla lunga crolla anche lui.
commento di silviodifedeParte bene ma si perde subito.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiGià il titolo è insopportabile... Voto 4.
commento di ezzo24Questa roba ha scosso la mia stima nei confronti di Avati. Non posso che considerarlo un incidente di percorso.
commento di ndsa parte i soliti eccessi di Avati, un film veramente originale e divertente con sottofondo amaro e malinconico dove il giovane regista (1975!!), sia pure un po' felliniano, si dimostra autore geniale. Tognazzi al suo massimo.
commento di gherritCapolavoro del grottesco
commento di angsangagro-ascetico voto: 7 1/2
commento di kurosawaUn film che alterna trovate autenticamente geniali (che il cinema medio italiano di oggi si sogna) a scene girate con la mano sinistra, degne del peggior cinema trash italiano. Il miglior Pupi Avati, personalmente, non è qui.
commento di EomerIl grottesco all'italiana, con un Tognazzi e un Villaggio in più; cosa esce? Un capolavoro. Da sbudellarsi dalle risate…
commento di simon