Regia di Bob Giordano vedi scheda film
Statico, privo di trama, girato interamente con due attori in una unica location, The odds rappresenta il debutto di un docente (di sceneggiatura e regia) incapace di convertire le sue conoscenze in un film. Lungo, prolisso nei dialoghi, privo di ritmo e di pathos.
L'allettante premio di un milione di dollari spinge diciannove concorrenti a tentare la sorte, mettendosi completamente nelle mani del Game Master (James J. Fuertes), per partecipare a una gara basata sulla resistenza fisica. Tra loro è presente anche una giovane donna (Abbi Butler). Quando è ormai entrata a far parte del gioco, troppo tardi si accorge che il vero avversario è il sadico che ha organizzato la trappola dalla quale sarà molto difficile uscire vivi.
Due attori rinchiusi in una stanza, con la protagonista che è una madre divorziata, disperatamente in cerca di soldi per aiutare la figlia. Prove di resistenza fisica crescenti con eliminazione dei partecipanti (che non vedremo mai né sapremo se esistono) tre alla volta. Si inizia con chi riesce a tenere più a lungo la mano su una candela, si prosegue con una scatola -contenente un ratto- destinata ad ospitare un piede nudo; a seguire sono veri dolori: la stessa scatola che contiene il piede viene trapassata da punte di trapano; una prova consiste in chi riesce a stare più a lungo con la testa sott'acqua; tanto per peggiorare, segue poi l'immancabile test di autoamutilazione (un dito) e quello (scontato come le tasse) della roulette russa con variante a due e a tre pallottole per colpo.
Due sono le cose evidenti: questo film è costato davvero poco; la fantasia dello sceneggiatore/regista debuttante è prossima o uguale a zero. Non solo The odds si dilunga con noiosi e artificiosi dialoghi per 107 minuti, ma la messa in scena soffre di una staticità che ne rende la visione (questa sì) una vera tortura. Opera prima di Bob Giordano, un docente di sceneggiatura e regia di Nashville, attivo in tale ruolo sin dagli Anni '80. E meno male che si tratta di un esperto. In teoria, perché The odds con il suo insieme di luoghi comuni e una realizzazione catatonica è la prova provata che tra teoria e pratica ci sta un abisso. In questo caso di noia. Ovviamente un oggetto di questo tipo poteva uscire (direttamente in streaming e home video) solo nel paese d'origine dopo l'immancabile riconoscimento ottenuto al classico Festival con giuria inattendibile. Ah... e poteva uscire, uscendo di fatto, anche in Giappone, perché lì -se si tratta di film- importano proprio di tutto. Anche il peggio.
"Se c’è il 50% di probabilità che qualcosa possa andare storto, allora nove volte su dieci succederà." (Paul Harvey)
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