Trama
1954. Due giganti della ricerca musicale, Alan Lomax – che con le sue registrazioni sul campo ha salvato e dato al mondo la possibilità di conoscere il blues dei figli degli schiavi afroamericani, e scoprire nomi come Leadbelly, Son House, Jelly Roll Morton, Muddy Waters… - e Diego Carpitella – principe degli etnomusicologi italiani – partono per un viaggio in Italia a caccia di canti popolari. Dalla Sicilia al Friuli, passando per la Calabria, la Lucania, il Salento, Liguria, Toscana, i due compagni muniti di registratore, un pullmino Volkswagen e uno spirito da veri pionieri, danno vita alla raccolta fondamentale della musica popolare italiana, della conoscenza del nostro folklore. Nastri da cui verranno dischi, da cui chi vuole sapere qual è la nostra vera identità non può prescindere. 65 anni dopo il regista Luigi Faccini#, munito del supporto prezioso delle immagini del grande Archivio Luce, e di fidati compagni di viaggio tra cui un protagonista della musica popolare come Ambrogio Sparagna, e Walter Brunetto, i Tenores di Neoneli, La Squadra del trallallero e altri magnifici artisti, parte sulle tracce di quel mitico viaggio, alla riscoperta delle radici della musica italiana. Scoprendo quanto sia viva la sua presenza, la sua resistenza e capacità di evolversi, e quanto – come Lomax aveva intuito – la musica della nostra terra sia la più varia del Mediterraneo, e sia magicamente connessa all'energia del blues, dei worksongs, i canti di lavoro, a una corrente sotterranea che lega Mediterraneo, Africa, America, terre nordiche.
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