Trama
Gli Shark e i Jet si affrontano a colpi di ballo e canto tra le strade di West Side nel 1957. Un amore giovanile proverà a sedare le tensioni tra le due bande da sempre rivali.
Approfondimento
WEST SIDE STORY: UN CLASSICO DI BROADWAY
Diretto da Steven Spielberg da una sceneggiatura di Tony Kushner, West Side Story racconta la classica storia di feroci rivalità e giovani amori sullo sfondo della New York del 1957 già al centro di un musical cult di Broadway prima e del cinema dopo.
Con la direzione della fotografia di Janusz Kaminski, le scenografie di Adam Stockhausen, i costumi di Paul Tazewell e le musiche originali di Leonard Bernstein, West Side Story si basa sulle coreografie originali di Jerone Robbins e ha rappresentato una vera sfida per il regista. "Questo film è probabilmente il più audace della mia carriera. West Side Story rappresenta forse il più grande musical portato in teatro e negli Stati Uniti la sua memoria è più viva che mai", ha sottolineato Spielberg. "Non è stato facile prendere un capolavoro e rifarlo con sensibilità e sguardo diversi senza comprometterne l'essenza originaria. Sono però convinto che le grandi storie dovrebbero essere raccontate più e più volte, in parte anche per dare spazio a nuove prospettive e nuove problematiche. Adoro il film che nel 1961 ne ha tratto Robert Wise. Wise è stato uno dei miei più cari amico per molti anni e gli ho parlato del film fino alla nausea. Lo stesso vale per Walter Mirisch, il produttore di quel film che mi ha raccontato tutti i più grandi aneddoti intercorsi durante la realizzazione".
"Prima di mettere mano a un cult - ha proseguito il regista - devi porti mille domande e trovare una giustificazione utile che spieghi perché vuoi calpestare un terreno così impervio. Il rischio di sbagliare è sempre alto e non è sfuggito a nessuno: tutti quanti, me compreso, abbiamo agito con enorme rispetto e amore, al limite della reverenza, per lo spettacolo e ovviamente per i suoi leggendari creatori. Ma sapevamo anche che dovevamo fare un film adatto ai nostri tempi, che aiutasse a comprendere meglio ciò che viviamo con valori contemporanei che sottoscriviamo. La cosa meravigliosa di questa storia è che, non importa quanto cambi il mondo intorno a noi, non cambiano le lezioni e gli insegnamenti che ci offre. Ha affascinato il pubblico per decenni perché non è solo una storia d'amore ma è anche un'opera culturalmente significativa con una premessa centrale (l'amore trascende il pregiudizio e l'intolleranza) che non ha perso rilevanza con il passare del tempo. West Side Story significa molto per molti e sono entusiasta di avere avuto la possibilità di dargli nuova vita e di condividerlo con un nuovo pubblico".
Curiosità
UN MUSICAL CHE HA FATTO LA STORIA
West Side Story è più di un semplice classico del cinema e di un musical che ha fatto la storia di Broadway: è un vero simbolo culturale americano, amato da un vasto pubblico Internationale. Da quando è stato messo in scena per la prima volta nel 1957, è stato riproposto centinaia di volte sia a livello professionistico sia a livello amatoriale in tutto il mondo. Spielberg ha sottolineato: "West Side Story è stato rappresentato nei teatri di tutto il mondo, da quelli delle scuole superiori a Broadway, passando per i piccoli teatri amatoriali. Parte del suo potere sta nella capacità intrinseca che ha di essere ricostruito e reinventato".
Creato da quatto geni indiscussi (il regista e coreografo Jerome Robbins, il compositore Leonard Bernsteiin, il paroliere Stephen Sondheim e il drammaturgo Arthur Laurents), West Side Story ha avuto la sua premiere al Winter Garden Theater il 26 settembre 1957 e ha avuto ben 732 repliche. Tuttavia, ha anche alle spalle un lungo periodo di gestazione. Robbins concepì l'idea di un musical del genere nel 1949, lavorando a una trama che con Bernstein delineò come la storia di un conflitto tra una famiglia cattolica irlandese e una famiglia ebrea che viveva nel Lower East Side. Nel 1955, dopo un incontro con Laurents, il drammaturgo e sceneggiatore, gli ha proposto un soggetto su due bande adolescenti a New York, una delle quali composta da portoricani appena arrivati in città e una dai discendenti della classe operaia di origine europea.
Il progetto prese forma e iniziò a fondersi con la storia originale, cosa non semplice, portando alle prime prove in teatro nel luglio 1957. Dopo una prova generale a Washington, il musical sbarcò per la sua prima a Broadway nel settembre dello stesso anno con ottime recensioni, facendo ottenere un Tony Award a Robbins e allo scenografo Oliver Smith.
Tuttavia, secondo Alexander Bernstein, il figlio del compositore, lo spettacolo teatrale non ebbe dapprima grande successo. "La gloria è arrivata solo dopo il film uscito tre anni e mezzo dopo", ha notato. West Side Story, il film del 1961, è stato un successo monumentale. Ha vinto 10 Oscar e ha permesso al genere musical di divenire un fenomeno culturale senza precedenti. Some racconta Jamie Bernstein, la figlia del compositore, oltre al film del 1961 ci sono stati quattro revival di Broadway e innumerevoli produzioni sia negli Stati Uniti sia all'estero, comprese una rivisitazione in chiave punk-rock con Cher protagonista e una messa in scena alla Scala di Milano.
Il cast
A dirigere West Side Story è Steven Spielberg, regista, sceneggiatore e produttore statunitense. Noto per essere il regista che ha incassato di più nella storia del cinema grazie a titoli come Lo squalo (primo titolo a superare i 100 milioni di dollari al box office), E.T. - L'extraterrestre, Indiana Jones… Vedi tutto
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Commenti (11) vedi tutti
Lasciate stare le notizie (vere) del flop al botteghino: è un filmone da non perdere.
leggi la recensione completa di tobanisLa dichiarazione d’amore di Steven Spielberg al genere Musical
leggi la recensione completa di Antonio_MontefalconeSono rimasto un po' deluso. Tecnica mirabolante, ma come "Ready Player One" mi sembra la montagna che partorisce il topolino. Non mi è dispiaciuto guardarlo, ma alla fine ti chiedi proprio perché.
commento di AdrienBrodoSpielberg mette mano a un classico mai dimenticato, vincitore di numerosi Oscar nel 1962, riproponendolo con fedeltà ma con un taglio più attuale.
leggi la recensione completa di Gabriele_TAnche Spielberg è impazzito. Remake di un musical per effemminati e bimbeminkia ritardate
commento di arcarsenal79Un remake senza nerbo. C'è da aggiungere altro? Sergio Longo
commento di SergioLongoSpielberg si è limitato a rifare l'originale in maniera pressoché identica. Da lui mi sarei aspettato qualcosa di diverso. Film abbastanza inutile, come quasi tutti da almeno vent'anni a questa parte. Il Cinema è morto, dovete farvene una ragione.
commento di Winnie dei poohÈ un film grandioso,e al bando di tutte le polemiche sceme,Steven Spielberg ha tutto il diritto di rifare un grande film del passato come West side story.Il risultato è eccellente.
commento di clarequiltySi l'ho saputo anch'io che il grande pubblico non l'ha gradito. Che vuoi farci. Io l'ho visto de volte. Ma non disperare, lo vedrai quando torneranno a distribuirlo perchè avrà vinto l'Oscar. E anche più di uno. Perchè se non assegnano l'Oscar a questo film significa che la giuria che gli assegna è formata da incompetenti o da venduti.
commento di bizantino73Qualcuno ha scritto che è un film vecchio per vecchi (non in senso dipregiativo, spero). Orbene, io sono vecchio e mi sarebbe piaciuto tanto vederlo, ma nei cinema di Modena è stato una meteora e non ho fatto in tempo! Mi toccherà vederlo, ahimè, su qualche piattaforma in TV. Porca pupazza!
commento di StepanIl "The Irishman" di Steven Spielberg
leggi la recensione completa di Alvy