Espandi menu
cerca
Rifkin's Festival

Regia di Woody Allen vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Gangs 87

Gangs 87

Iscritto dal 12 ottobre 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 48
  • Post -
  • Recensioni 1151
  • Playlist 33
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Rifkin's Festival

di Gangs 87
5 stelle

In occasione del Festival internazionale del cinema di San Sebastián, in Spagna, Mort Rifkin professore di cinema, decide di accompagnare la moglie Sue, addetta stampa del giovane regista Philippe di cui Mort sospetta si sia innamorata. Avrà l’occasione di incontrare una giovane dottoressa che scombussolerà il suo romantico, dormiente, animo romantico.

 

Che barba, che noia. Che noi, che barba. Inutile recriminare il Woody Allen pungente e divertente degli anni che furono, inutile dire che i suoi ultimi film sono solo un ricordo appannato del suo adorato cinema, altrimenti rischiamo di ripetere sempre lo stesso concetto inserendolo in recensioni relative a film diversi.

 

Eppure è evidente a molti che, da qualche anno Allen sembra incapace di (ri)trovare l’equilibrio vincente e ci propina volta per volta, fatto salvo rarissime eccezioni, polpettoni nostalgici sul cinema andato e sulla vita fuggevole. Che poi io Woody lo capisco anche, considerando le vicissitudini familiari c’è ben poco da ridere e molto di cui essere nostalgici quindi credo sia più che normale quest’ondata di nostalgia che riversa nelle sue pellicole però, ragazzi, non se ne può più.

 

Da quando poi ha smesso di comparire davanti alla macchina da presa diciamo che la situazione si è complicata e anche quelle pellicole che presentano un potenziale nascosto finiscono per risultare ampollose e di difficile sopportazione. Per quanto questa sua ultima opera si pone come manifesto omaggiante al cinema dei maggiori registi del secolo scorso (e non), per quanto possa essere definito l’ennesimo lascito, un probabile eventuale saluto ai posteri, non basta a farsi piacere.

 

Nonostante la piacevole e ponderata decisione di scegliere come suo alter ego il brillante Wallace Shawn la pellicola funziona a sprazzi e annoia in modo esponenziale. Neanche la breve durata aiuta a sopportarne la visione che va avanti solo con la speranza che qualche battuta possa strapparci un sorriso (un paio ammetto che ci sono, dai) e che invece si trasforma in un supplizio martoriante. Speriamo (sempre) vada meglio alla prossima.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati