Regia di Woody Allen vedi scheda film
Allen torna ciclotimicamente alla “comfort zone” dell'operetta che consola. Il disincanto, unito al disgusto per la vita, si rivena di malinconia autoassolutoria. L'arte è fallimentare? Però non al punto di mettere in discussione i maestri del cinema europeo, intangibili per affinità intellettuali e spirituali. Lavoro, amore, famiglia ecc. sono ca**ate? Ma tutto sommato efficaci nel colmare il vuoto dell'esistenza priva di scopo.
Lungi dal giudicarlo, nondimeno riesco a seguirlo in tale andazzo da gambero rinculando allo stadio del Basta che funzioni. Che, a dirla tutta, non è poi tanto distante dal deprecato ottimismo idiota alla Frank Capra.
Verboso e didascalico.
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