Regia di René Laloux vedi scheda film
In un pianeta parallelo gli esseri umani vivono in uno stato selvaggio e primitivo, preda di giganti blu branchiati chiamati Draag. Un cucciolo di uomo, adottato come giocattolo da una piccola Draag, riesce a fuggire e trovare rifugio presso una colonia di umani, a cui insegna la lingua dei minacciosi nemici per guidare quindi la rivolta.
Inquietante è l'aggettivo che meglio si addice a un'opera in superficie semplice – l'animazione non è particolarmente sofisticata, i personaggi non sono tanti, l'azione è abbastanza limitata – ma complessa, e parecchio, nella profondità. Il pianeta selvaggio è infatti un titolo di culto per quanto riguarda la fantascienza distopica, e a ragione: il primo lungometraggio di René Laloux si è aggiudicato il Grand Prix Speciale della giuria di Cannes del 1973 e vede la partecipazione (insieme al regista) della folle penna di Roland Topor per la sceneggiatura, tratta da un racconto di Stefan Wul. In una settantina di minuti di durata il film racconta l'epopea di una rivoluzione impossibile, quella dei selvaggi esseri umani che si ribellano ai giganteschi, civilizzati e crudeli Draag; le trovate più interessanti sono però quelle che ci riportano a noi e ai nostri giorni, con conseguente, inevitabile morale: l'unione fa la forza, quando i due popoli umani in lotta tra loro si uniscono contro il nemico comune; oppure quella più in sordina che riguarda la necessità della cultura e della memoria: senza le capacità di lettura e di divulgazione delle informazioni da parte del piccolo protagonista, la riscossa dell'intera umanità non sarebbe mai stata possibile. In definitiva però la questione più disturbante in assoluto è quella relativa alle dinamiche buoni-cattivi: chi è il vero eroe e chi l'antagonista? Impossibile non tifare per il cucciolo di umano che ci viene presentato come il vero protagonista sin dalla sequenza di apertura; ma a conti fatti stiamo tifando per i cattivi, i parassiti, i virus infestanti di una società bene o male pacifica e intelligente. Inquietante, appunto, tutto piuttosto inquietante. 8/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta