Regia di Steno vedi scheda film
Rientrato in patria dopo 30 anni di lavoro in America, Carletti (Rascel) scopre di avere una pendenza con lo Stato italiano relativo agli obblighi di leva mai assolti. Finito pertanto in caserma sotto le grinfie del maresciallo Rossi (Fabrizi), un militare ligio alle regole, ma dal cuore buono, Carletti cerca con la sua parlantina e il suo savoir faire di uomo d'affari di sfuggire a questa imbarazzante problematica, anche perche' ha bisogno di dedicare tempo al suo lavoro.
A complicare ulteriormente il quadro, ci si mettono anche i movimenti amorosi delle rispettive figlie dei due protagonisti...
Steno e' regista e sceneggiatore di grande valore.
Certo negli anni '50, quando doveva preparare anche 2-3 film all'anno, probabilmente non era facile mantenere il dono della originalita'. Qui il paragone e i rimandi vanno subito a "I Tartassati", grande successo dell'anno precedente con Toto' e Fabrizi che avevano avviato il canovaccio del confronto fra l'uomo di Legge e il fedifrago impenitente. Solo che in questo film è tutto piu' sfumato ed edulcorato, e peraltro con un intreccio troppo lieve per reggere efficacemente per tutta la durata.
Sopperiscono pertanto i dialoghi e la recitazione dei due protagonisti a dare verve al contesto. Rascel e Fabrizi sono cosi diversi, sia fisicamente che attorialmente, che si integrano piuttosto bene e ci sono almeno due scambi di battute (all'inizio quando il maresciallo non capisce che Carletti e' in caserma in quanto chiamato alla leva e poi l'incontro al bar della stazione, quando arriva pure il comandante della caserma col suo mal di stomaco) che rendono il film comunque gradevole.
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