Regia di Guido Brignone vedi scheda film
La tormentata storia d’amore tra Clara ed Enrico, ostacolata dal padre di lei, sullo sfondo dei moti rivoluzionari del 1848 e delle cinque giornate di Milano.
Dal romanzo omonimo di Carolina Invernizio, con una sceneggiatura firmata da Fulvio Palmieri, Gaspare Cataldo e da lui stesso, il regista Guido Brignone ricava questo melodramma disperato a tinte fosche dall’ambientazione storica decisa – le cinque giornate di Milano, 1848, sono sullo sfondo delle vicende – e adeguatamente carica di pathos. Il bacio di una morta: già dal titolo si capisce che non ci sarà molto di allegro da vedere; il carico emotivo della storia sovrasta in effetti dialoghi e azioni, per quanto non ci si annoi nell’ora e mezza di durata della pellicola. Tutto eseguito e confezionato con adeguato decoro: del resto Brignone aveva alle spalle una carriera ultratrentennale, cominciata in pieno periodo del cinema muto; da sottolineare nel cast tecnico i nomi di Gabor Pogany per la fotografia, Enzo Masetti per la (melensa quanto basta) colonna sonora e dell’esperto Fernando Tropea per il montaggio, mentre tra gli attori i ruoli principali sono attribuiti a Virginia Belmont, Aldo Bufi Landi, Gianna Maria Canale, Paul Muller, Peter Trent, Carlo Tamberlani, Rubi D’Alma ed Enzo Biliotti, con la voce del narratore affidata a Emilio Cigoli e una particina anche per la piccolissima Paola Quattrini, probabilmente qui al suo esordio sul grande schermo, per quanto non accreditata. 3,5/10.
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