Regia di Mark L. Lester vedi scheda film
La vita di famiglia dell'orco è sviscerata tutta nei titoli di testa (ma quelle cose le fanno tutte in una giornata? Ha ragione il tenente Drebin...). Nella prima sequenza dialogica tra padre e figlia, un concentrato di cafonaggine e grettezza made in USA.
Il cattivo finale ha i baffi, la pancia, un abbigliamento cretino e cede alla tentazione di sfidare schwarz al coltello, rinunciando al vantaggio di avere un ostaggio. Il film si snoda sulle inconcludenze del genere d'azione: battute posticce, personaggi che si inseriscono alla cazzo di cane, un finale che è un duello all'ultimo sangue e che ha il solo scopo di ribadire la cazzutaggine dell'eroe e di mandare a quel paese tutte le scene montate della fuga della ragazzina.
Già...ma chi lo ha detto che il riso non è voluto? (film tv spesso stigmatizza così). Certo il registro e le scene non danno una chiave di lettura in proposito, non aiutano a trascendere la logica consunta dell'action spaccone e improbabile(issimo).
Tutto sommato meglio l'Eliminatore.
Ma tutto sommato mi rivedo True Lies, e tagliamo la testa al toro.
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