Regia di Michael Dowse vedi scheda film
"You fuck my mom, I'm gonna fuck your life."
Probabilmente l’unico problema del film, che poi - cercando di esprimermi nella maniera più rispettosa possibile, e pronto ad esser lieto d’esser smentito - è un limite del suo regista, è che si tratta di un punto d’arrivo - magari replicabile o già replicato: il fatto è che questa è la prima ed unica opera dell’autore cui ho assistito - e non di partenza, ovvero, in somma: azzarderei - alla luce della suddetta ignoranza di chi scrive - a dire che “Coffee & Kareem” potrebbe senz’altro essere il miglior film - e per l’appunto, perché no, primus inter pares - di Michael Dowse – il quale in questo caso si “limita” alla messa in scena del copione scritto in vece dal semi-esordiente (molti dei non pochi difetti del film sono ascrivibili a questo fattore, mentre per altri versi lo script contiene alcuni passaggi comici - e un paio di gore/splatter - a dir poco riusciti) Shane Mack – e che tale potrebbe così restare... (L’ho già specificato “col massimo rispetto”? Bene...)
Però, alla luce di ciò, la voglia di ripescare altri lavori del regista di origini irlandesi nato nel 1973 a London, Ontario, tra i quali “Fubar”, “It's All Gone Pete Tong”, “Goon”, “the F Word”, “Stuber” e “8-Bit Christmas” un po’ c’è. (Almeno un paio dei suddetti titoli appartengono alla lista “lunga” dei lavori da recuperare...)
Ed Helms (“the Office US”) è il protagonista e co-produttore con la sua Pacific Electric Picture Company e accanto a lui, a guisa di sparring partner e nemesi, un allora 11/12enne Terrence Little Gardenhigh, cicciobombo più bravino che - a prescindere dal ruolo e dal contesto in questione, macchiettistici – simpaticone, con Taraji P. Henson (“Empire”) e Betty “Sempre Sia Lodata” Gilpin
(“Nurse Jackie”, “Masters of Sex”, “GLOW”, “the Hunt”, “Gaslit”, “Roar”, “Mrs. Davies”, “Three Women”), che già lavorò col regista per l’immediatamente precedente “Stuber”, a chiudere il cast principale.
Fotografia di Brian Burgoyne (“SMILF”, “Swimming with Sharks”, “Do Revenge”), montaggio di Daniel Gabbe (“Good Boys”) e musiche di Joseph Trapanese (“Oblivion”, “Shimmer Lake”, “Stuber”, “Spontaneous”, “Prisoners of the Ghostland”, “No One Will Save You”).
Detroit è interpretata dalla British Columbia. Distribuisce Netflix.
Il film viaggia "tranquillo" e "leggero".
* * * (¼) - 6.25
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