Regia di George Roy Hill vedi scheda film
Sellers, superstar del momento, veniva da un trittico di successi clamorosi come quello composto da Lolita (1962), Il dottor Stranamore (1963, entrambi di Kubrick) e La pantera rosa (1963, Blake Edwards); questo film campa un po' di rendita di questa improvvisa estrema popolarità. Sia perchè fondamentalmente la storia segue da vicino i piani e le peripezie delle due ragazzine, Valeria e Marian, prima ancora che Orient, e sia perchè in effetti fra le frastornanti apparizioni dell'attore nei tre titoli suddetti e questa misurata partecipazione, di differenze ne passano parecchie. Da una sceneggiatura tutta in famiglia, scritta dall'accoppiata Nunnally (padre) e Nora (figlia) Johnson, ecco che nasce questa gradevole commedia, girata con buona mano da un George Roy Hill ancora non assurto alla celebrità mondiale per celebri lavori come Butch Cassidy (1969) e La stangata (1973). Fra gli altri interpreti spiccano Paula Prentiss, Tom Bosley ed Angela Lansbury; musiche non ispiratissime del grande Elmer Bernstein (l'autore delle colonne sonore de I magnifici sette o La grande fuga: mitologia del Cinema), che si rifarà comunque ampiamente con i prossimi due lavori al fianco dello stesso regista: Hawaii del 1966, che gli frutterà un Golden globe, e soprattutto Millie, dell'anno seguente, che porterà a Bernstein l'Oscar. In definitiva: nonostante le buone premesse, questo Vita privata di Henry Orient pare un po' fiacco e leggerino. 5,5/10.
Un pianista di fama è perseguitato da due scatenate fans quattordicenni; quando l'uomo si avventura in una relazione con una donna sposata, però, le ragazzine impiccione complicano la situazione...
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