Regia di Anton Giulio Majano vedi scheda film
Un barone decaduto si unisce a una compagnia di attori, innamorandosi della bella Isabella; anche il duca di Vallombrosa ha messo gli occhi su di lei e il barone lo sfiderà eroicamente a duello.
Le disavventure, amorose e non solo, del barone di Sigognac – in arte Capitan Fracassa – presero vita a partire dal 1861 per mano di Theophile Gautier sotto forma di romanzo d’appendice, cioè a puntate. Allo stesso modo, quasi un secolo più tardi, Anton Giulio Majano regista e sceneggiatore (con Elio Talarico) riduce il testo in cinque episodi della durata di circa un’ora ciascuno, per il piacere e l’intrattenimento del pubblico televisivo italiano. Majano è stato uno dei primissimi a lavorare per la tv nazionale e in quei primi anni di trasmissioni (che cominciarono nel 1954, si ricorda) le trasposizioni di grandi classici andavano per la maggiore; dopo aver diretto fra l’altro Piccole donne e Jane Eyre, il Nostro si dedica al romanzo di Gautier. La messa in scena è spartana e improntata agli standard teatrali: recitazione da palco con un cast di interpreti di adeguata esperienza teatrale, costumi e soprattutto scenografie abbozzati, un uso parco delle musiche e del montaggio, luci veriste in un bianco e nero, data l’epoca, d’obbligo. Ottima scelta, nemmeno a discuterla, per gli attori principali: Capitan Fracassa è Arnoldo Foà, Isabella è Lea Massari e a rivestire i panni del duca di Vallombrosa ci pensa Nando Gazzolo; in altri ruoli troviamo quindi Margherita Bagni, Ivo Garrani, Scilla Gabel, Romolo Costa, Giulia Lazzarini e Leonardo Cortese. Ritmo rilassato, specie per i tempi nostri, e tanto mestiere. 4/10.
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