Regia di Giulio De Santi, Neil Meschino vedi scheda film
Un omaggio ai classici del passato con occhio di riguardo al cinema di John Carpenter (La cosa). Giulio De Santi, alla sesta produzione Necrostorm, conferma di essere tra i pochi italiani in grado di fare horror e fantascienza esportabili all'estero.
Nel 1984, in una struttura militare americana segreta denominata Bentan Labs, da un ceppo della muffa viene sviluppata un'arma batteriologica micidiale, detta Striker stuck morte. Un incidente (non casuale) con fuga del micidiale composto sintetico, oltre a contaminare il personale del laboratorio, rivela che la provenienza della sostanza utilizzata per le ricerche è di natura aliena. La scoperta è opera di un infiltrato al servizio dei giapponesi, incaricato di appropriarsi del composto mortale, portato sulla Terra da una nave extraterrestre, probabilmente precipitata.
"Gesù Cristo, Giuseppe e Maria!" (Ripetute esclamazioni del colonello)
Secondo esperimento nel genere sci-fiction (dopo Taeter city) da parte di Giulio De Santi, qui a dirigere in coppia con Neil Meschino. Mentre ai testi, oltre al regista, stanno Tiziana Machella e Dave Fogerson. Sesta, invece, produzione targata Necrostorm. E a questo punto si può considerare, a tutti gli effetti, De Santi nome a garanzia di prodotti di qualità, di film decisamente riusciti. Sei su sei, senza mai perdere un colpo. Infatti anche The mildew from Planet Xonader si mantiene nello standard (alto) di risultato, grazie anche all'ottimo lavoro dello staff tecnico artistico. Necrostorm è dunque una vera e propria factory. Ma andiamo per gradi, cercando di meglio definire questo oggetto che in buona sostanza è una via di mezzo tra il cinema alto di John Carpenter e quello viscerale di Bruno Mattei. Sono i due registi che balzano alla mente più volte durante la visione. L'uno per via dei ripetuti (originali) omaggi al cult movie La cosa; l'altro per uno stile volutamente eccessivo, con topi infetti e tute di contenimento che ricordano Rats - Notte di terrore.
Ma The mildew from Planet Xonader è molto, molto di più. È ad esempio un tuffo nel passato, un salto indietro nel tempo, sino circa alla metà degli Anni '80. Quando cioè il cinema horror si incrociava con altri generi, tipo la fantascienza o l'action. De Santi non rinuncia ad inserire una serie di momenti che, apertamente, criticano la mentalità e l'arroganza militare. Il manifesto di Reagan compare più volte, e l'ideologia (prepotente) di una classe politica che profonde scienza e mezzi nella ricerca di armi batteriologiche nel film è apertamente condannata. Anche, e qui sta la novità, in maniera grottesca e ironica. De Santi, sa quando è il momento di prendersi gioco di se stessi, come hanno saputo fare anche i migliori registi del fantastico in passato (pensiamo a Mario Bava ad esempio). Infatti dopo un primo tempo serio e sprofondato in un clima catastrofico, The mildew from Planet Xonader presenta improvvisamente un sottofondo ironico, da pura commedia (citiamo, per esempio, il colonnello con il suo pestilenziale sigaro "cubano"). Anche se la sceneggiatura prende di tanto in tanto derive apparentemente dovute ad una certa distrazione, il risultato finale lascia più che soddisfatti. Merito, oltre che di una regia vivace e dinamica, anche dell'ottimo score musicale di Razzaw e dei curatissimi effetti speciali old style, cioè a dire composti da protesi, make up e, soprattutto, tanta inventiva. Ottanta fantastici minuti di ottimo cinema.
"La stessa esistenza dei lanciafiamme prova che un tempo, da qualche parte, qualcuno ha detto a se stesso, 'Sai, mi piacerebbe dare fuoco a quelle persone laggiù, ma non sono abbastanza vicino per farlo'." (George Carlin)
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