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Odio l'estate

Regia di Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Massimo Venier vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Odio l'estate

di axe
6 stelle

Tre famiglie milanesi, a causa di un errore dell'agenzia di viaggi, sono costrette a condividere per alcune settimane estive una villetta sita in una imprecisata piccola isola italiana, a pochi passi dal mare. Dopo i primi comprensibili screzi, determinati non solo dalle convivenza forzata negli splendidi ambienti dell'isoletta, ma anche dalla diversa natura dei tre nuclei - i cui "capofamiglia" sono rispettivamente Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti - le famiglie riescono ad "ingranare", sciogliendo le questioni che le dividono dalle altre, che poi sono le stesse le quali, all'interno di ogni singolo nucleo, generano tensioni ed incomprensioni. La trama del film è molto semplice, quasi inconsistente e comunque prevedibilissima. Il regista Massimo Venier, alla sua sesta collaborazione con il trio Aldo, Giovanni e Giacomo, sfrutta le capacità espressive dei tre per descrivere i percorsi di altrettante famiglie alla ricerca di "loro stesse". Da un confronto costante e serrato, reso inevitabile dalla condivisione della residenza estiva e del lido, alcuni personaggi maturano nuove consapevolezze sulla loro vita e sul rapporto con gli altri, in primis i loro familiari. Tra questi, spicca la figura di Giacomo, un affermato dentista il quale ha sacrificato alla carriera molto del tempo che avrebbe potuto trascorrere con la moglie - forse, anche per questo motivo, dal carattere bizzoso e collerico - ed il figlio dodicenne, con il quale riesce, con molta difficoltà a recuperare un dialogo. Giovanni è invece un piccolo imprenditore sull'orlo del fallimento, ricco di pregiudizi ed incapace di concepire un qualcosa di diverso dalla propria attività, il quale trova il coraggio di confidare alla famiglia la prossima chiusura del suo negozio di prodotti ormai poco richiesti ed ottiene un inaspettato consenso. Aldo è un personaggio ipocondriaco e statico, fan di Massimo Ranieri, innamoratissimo della consorte e molto legato al cane Brian, deciso, anche in relazione ad un fatto di cui egli solo è a conoscenza, a godersi ogni giorno della sua vita come se fosse l'ultimo. La fine dell'estate vede ogni famiglia coesa al suo interno e legata alle altre. Tra gli attori, oltre ai bravi Aldo, Giovanni e Giacomo, nelle vesti dei loro omonimi, è presente Michele Placido, nei panni di un simpatico - ma assai stereotipato - maresciallo dei carabinieri in grado di mantenere l'ordine sull'isola applicando le regole del buon senso e delle buone maniere al posto delle norme di legge. Il ritmo non è molto sostenuto; gag e siparietti comici, tuttavia, non mancano. Il racconto si conclude tra speranze ed un velo di malinconia. Ho trovato il film gradevole; pur non offrendo nulla di nuovo sotto gli aspetti di trama e contenuto, l'opera piace per lo stile dei tre attori protagonisti, i dialoghi, di costruttiva introspezione, ed i buoni sentimenti di cui è permeato, in particolare, l'epilogo.

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