Regia di Salvo Ficarra, Valentino Picone vedi scheda film
Film sbagliato in partenza, incapace di far ridere e/o interessare. Completo disastro.
I grandi vuoti di sceneggiatura (esempio: Picone si accorge da un momento all'altro di essere nell'anno zero. Come? Ha visto il calendario?) diventerebbero un peccato perdonabile se ci trovassimo al cospetto di un film capace di divertire: d'altronde, se si vuole anche un film concettualmente paragonabile a questo (per il fatto che i due protagonisti senza motivo si trovano catapultati nel passato, non per altro) come Non ci resta che piangere aveva i suoi difetti di sceneggiatura, salvo però garantire un divertimento tale da permetterti di chiudere un occhio su ciò. Qua invece tutto questo si abbina a una regia sconclusionata e sciatta (ma perché in Italia un po' tutti gli attori comici si sentono registi, dall'alto di cosa?), incapace di imporre un ritmo accettabile.
In sostanza, ne Il primo Natale manca proprio la voglia di fare davvero ridere, le scene puramente comiche in 100 minuti di film sono due contate, per un lavoro che è proprio stato concepito male. Gli anacromismi fini a sé stessi non possono portare a nulla e lo si è visto più volte in alcuni film americani (su tutti Black Knight) e se non si ride si resta a guardare anche un po' imbarazzanti alle disavventure dei due protagonisti, senza che queste possano realmente interessare o affascinare. Un completo disastro di fondo.
Rattrista parecchio vedere Ficarra e Picone naufragare così, non avere da qualche anno più una verve comica, cosa che invece in passato rendeva accettabili alcuni loro film pur con tanti difetti presenti. In realtà Picone, che di recente non si era preso più nemmeno il ruolo di spalla ma faceva in sostanza la stampella di Ficarra, qui prova a elevarsi un tantino nella prima metà di film e a fare qualcosina, ma a mancare è proprio la vitalità di Ficarra, che invece di apparire irriverente in questa situazione si rivela stranamente controllato e quindi completamente spento. Sembra quasi che lavorare a Striscia La Notizia abbia ucciso anche la loro vis comica, come successo peraltro a parecchi altri negli anni (se ti abitui al fatto che certe idiozie fanno ridere un pubblico di bocca buonissima, allora pensi che limitarsi a questo possa bastare).
In sostanza il film non ha senso, specialmente considerando il numero delle sale in cui è uscito e per giunta in un periodo festivo: al massimo questo è un filmetto da produrre direttamente per la tv e di cui dimenticarsi dopo una proiezione, nulla più.
Tonfo prevedibile ma non per questo meno deflagrante.
Voto: 1
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