Regia di Salvo Ficarra, Valentino Picone vedi scheda film
…in questo film ho notato con piacere questo affrontare temi interessanti, civili e contemporanei in maniera poetica, senza forzature o polemiche e senza urlare le proprie opinioni, ma affermandole con serenità e anzi con un sorriso…
Devo dire che non ho mai amato particolarmente Ficarra e Picone. È un mio torto perché loro nel frattempo hanno fatto 6 film, 12 o 13 stagioni televisive per “Striscia la notizia”, hanno pubblicato quattro o cinque libri, hanno fatto numerosissime tournée teatrali che hanno avuto un grande successo, sono apparsi in televisione nel programma di Zelig, hanno veramente ha avuto un grande successo. Io, però, li avevo sempre considerati come imitazioni moderne di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. In realtà, hanno lo stesso tipo non di comicità, ma lo stesso tipo fisico: uno più elegante, più manierato, più quieto e più calmo, l'altro scatenato, birichino, capace di fare smorfie e di fare improvvisazioni assurde; uno distinto e l'altro un po’ più rozzo… Facendo sempre questo gioco fra di loro che era appunto il gioco fatto in un altro modo e in un'altra epoca da Franco Franchi e Ciccio Ingrassia che ho conosciuto… Siccome avevo avuto un successo al box office per un film comico il loro agente che si chiamava Adami mi ha invitato a pranzo da Alfredo alla Scrofa, un famoso ristorante romano, che adesso non è più in via della Scrofa, dove c’erano le posate d'oro donate da Mary Pickford e da Douglas Fairbanks impazziti per quello che era considerato “Il re delle fettuccine”. Sono andato a questo pranzo anche perché ero in debito con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia… Infatti, per merito loro, quando ero ancora un ragazzotto alle prime armi, sul set del loro film “Due marines e un generale” avevo conosciuto addirittura Buster Keaton, il grande, straordinario, incredibile Buster Keaton. Mi ricordo che con il beneplacito di Luigi Scattini, che era il regista del film, io e qualche altro pazzo cinefilo come me eravamo andati in pellegrinaggio a ‘toccare’ Buster Keaton, il re della comicità in assoluto, a mio giudizio a livello di Charlie Chaplin. Tanto è vero che c'è un famosa una famosa sequenza nel film “Luci della ribalta” in cui lui e Chaplin fanno uno dei numeri più esilaranti e più straordinari… Buster Keaton era famoso perché non parlava mai. Infatti, quando sono andato sul set del film, lui mi guardava e con un dito e con gli occhi mi accennava a Franco Franchi e strabuzzava gli occhi, perché lui per contratto non doveva ridere mai. Si dice addirittura che non rideva perché quando era bambino e lavorava con i genitori loro gli avevano addirittura cucito una maniglia sui vestiti e lo gettavano tra il pubblico… Lui era abilissimo nel cadere e rotolare e quindi si divertiva tanto e gli veniva da ridere. Così, per non ridere si era fatto questa maschera. Ma adesso torniamo a Ficarra e Picone. Come ho detto, non mi piacevano particolarmente, poi ho guardato con attenzione il loro film “L'ora legale” e ho visto che la loro comicità a mio giudizio si era evoluta, era cambiata e aveva la capacità di affrontare con leggerezza un problema contemporaneo, un problema civile riuscendo a dirimerlo in maniera giocosa e scherzosa, senza esagerare e senza cadere in una comicità di bassa lega, ma con una finezza e con una delicatezza abbastanza rari del cinema italiano. Probabilmente questo cambiamento è stato, a mio avviso, anche per opera dello sceneggiatore Nicola Guaglianone che ricordo essere l'autore di “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti e di “Indivisibili” di Edoardo De Angelis, due film molto interessanti nel panorama italiano che hanno rinnovato proprio il modo di scrivere le sceneggiature e di presentare i film. Sono due film atipici, poetici, struggenti, straordinari che si occupano anche di una realtà periferica, vera e cruda con un tocco di poesia che io apprezzo particolarmente. Nicola Guaglianone è anche uno degli sceneggiatori del film “Il primo Natale” di Ficarra e Picone e anche in questo film ho notato con piacere proprio questo cambiamento, questa delicatezza, questo modo di affrontare temi interessanti, civili, contemporanei in una maniera non forzata, non polemica, in una maniera poetica e civile. Soprattutto questo mi interessa molto: un modo di non urlare le proprie opinioni, ma di affermarle con serenità e anzi con un sorriso.
Se vi interessa la videorecensione completa potete trovarla qui:
http://bit.ly/IL_PRIMO_NATALE
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta