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Taverna Paradiso

Regia di Sylvester Stallone vedi scheda film

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La recensione su Taverna Paradiso

di Mr Rossi
4 stelle

Rocky e i suoi fratelli.

   Le vicende personali dei tre più o meno sfortunati fratelli Carboni nei bassifondi della New York del secondo dopoguerra. Il più fortunato di loro, Lenny (Assante) è un elegante ma tristissimo invalido di guerra zoppo che fa l’ imbalsamatore di cadaveri, mentre Cosmo (Stallone) è uno sbruffone dalla lingua sciolta che vive di espedienti e scommesse tra una sbronza e l’altra, tirando spesso in mezzo l’ altro fratello Victor (Canalito) un muscoloso gigante buono ma tonto che sgobba come facchino portaghiaccio. Quando quest’ultimo perde il lavoro a causa della comparsa dei frigoriferi, gli altri due fratelli decidono di introdurlo nel giro della lotta libera incassando le scommesse in un malandato bar arena chiamato “Taverna Paradiso”, dove Victor ottiene una serie di vittorie in incontri dalla brevissima durata con il nome di battaglia di “Kid Salami”, con tanto di salumi tipo cacciatore appesi addosso come se fossero un costume. La compassione di Cosmo prevarrà sul cinismo di Lenny e i tre fratelli saranno più uniti di prima nella speranza di un futuro migliore quando Victor vincerà l' incontro della sua vita contro il più brutto e terribile "Frank la Clava".

   Opera prima dell’ allora neodivo Sylvester Stallone, girata subito dopo il successo di “Rocky”, oltretutto tratta da un suo romanzo e sceneggiata da lui medesimo, è un film sull’ amicizia fraterna che non esalta il sacrificio individuale ne tantomeno mostra troppa violenza spettacolare ma un repertorio di situazioni tragicomiche e personaggi grotteschi da corte dei miracoli metropolitana, comprese discinte donnine da bar e malavitosi da operetta, tra i quali risaltano il loro degno boss, un brutto tappo con le giarrettiere sotto i pantaloni e il suo guardaspalle  lottatore detto "Frank la Clava" che pare uscito dai cartoni animati di "Popeye - Braccio di Ferro". Un film troppo personale su delle immaginarie vecchie leggende metropolitane che avrebbe interessato al massimo un ristretto pubblico di abitanti di “Little Italy”, il quartiere italoamericano newyorkese dove è nato e cresciuto il regista Martin Scorsese, che forse Stallone voleva imitare dopo che la critica lo aveva premiato per il suo "Mean Streets" con De Niro e Keitel, altro film sulle vicende più o meno drammatiche di alcuni personaggi più o meno balordi di "Little Italy" o meglio di "Hell's Kitchen", la cucina infernale, uno dei tanti e malfamati quartieri periferici di New York. 

   Strano ma vero, "Taverna Paradiso" è forse l'unico film americano con protagonisti degli italoamericani dove non si parla mai di mafia e dove si vede Sylvester Stallone muovere più la bocca che le mani senza mai impugnare un arma da fuoco. Nonostante le sue caratteristiche davvero insolite il primo film di Stallone regista e protagonista fu ignorato sia dal grosso pubblico che dalla critica, anche se la sua recitazione, qui già ben doppiata da Ferruccio Amendola, ovviamente prevale su quella di un attore poco espressivo come Assante e ancor di più su quella dell' ex pugile Canalito. Tra gli altri interpreti il cantautore e musicista Blues Tom Waits nel ruolo di un pianista da bar. Canzoni e musiche di Frank Stallone, il fratello del più noto "Sly". Nonostante che questo "Rocky e i suoi fratelli" sia stato un fiasco presto dimenticato, paragonato ad altri film di Stallone molto più recenti può sembrare un insolito film d' autore ma definirlo una commedia è sbagliato, anche perchè è un genere di film poco adatto a un attore come Stallone.

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