Regia di Sylvester Stallone vedi scheda film
Stallone diventato famosissimo con il successo di
"Rocky" ebbe l'opportunità di dimostrare che il cinema
era il suo mestiere dirigendo questo buon film dai toni
romantici soffusi, firmò anche la sceneggiatura e
ovviamente ricoprì il ruolo di Cosmo che non sarà nella
top ten dei suoi ruoli memorabili perchè troppo simile
al pugile di Philadelphia ma rimane un bel must nel
suo periodo di fioritura artistica e l'affiatamento con
un attore non dotatissimo come Assante e l'esordiente
Lee Canalito che era un pugile professionista fanno il
film, tutto incentrato sul legame controverso fra i tre
fratelli che vivono nei bassifondi di New York appena
dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale:
Cosmo è un buono a nulla dal cuore d'oro che vive di
espedienti, Lenny zoppo a causa della guerra è il più
amareggiato dalla vita ed il mestiere di coroner non lo
aiuta mentre Victor un pò tocco ha un fisico imponenete
che gli permette di far racimolare qualche dollaro con
le scommesse sugli incontri orgnizzati dai suoi fratelli.
La ricostruzione della Grande mela anni quaranta è
efficace, la regia è sorprenentemente non banale
e non di rado bella: memore degli insegnamenti di
Avildsen, Stallone non sfigura neanche nelle scene
di lotta soprattutto fra Kid Salami e Frankie la Clava
ma il film non supera mai il livello di guardia della
violenza come il suo più famoso predecessore,
rimane appiccicato al tema della fratellanza fino
all'ultima inquadratura descrivendo anche in
maniera approfondita la vita sentimentale dei
protagonisti.
Lo Stallone attore ha fatto molto di peggio ed anche
il regista.
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