Regia di Cathy Yan vedi scheda film
Sebbene sia uno spin-off di Suicide Squad, Birds of Prey è una pellicola molto diversa dai tradizionali fantasy ambientati a Gotham City. Christina Hodson scrive con mano tarantiniana un noir pulp tutto al femminile in cui arti marziali e combattimenti corpo a corpo la fanno da padrona. Si riduce di molto la componente fantasy, preferendo un taglio molto più realistico tanto che il fantastico lascia campo alla gangster story. Margot Robbie, ancora più punk rispetto a Suicide Squad, sale in cattedra quale protagonista assoluta, confermando i caratteri di Harley Quinn mostrati qualche anno prima da David Ayer (qua produttore esecutivo). È proprio l'attrice australiana a cacciare i capitali necessari per l'operazione, scegliendo quale regista la nativa di Hong Kong Chathy Yan. Scelta coraggiosa (mai una donna asiatica aveva diretto un film di supereroi) eppure centrata, in virtù di una sceneggiatura tutt'altro che lineare che procede a suon di sbalzi temporali, flashback e riproposizione di sequenze da diversi punti di vista. Ritmo sollecito, altissima componente visiva e tamarra. Alla fine ci si diverte e pure parecchio. Operazione riuscita, forse la migliore della trilogia Suicide Squad. Ottima prova, nel ruolo di spalla, di Jurnee Smollett. 97 milioni di budget per 205 milioni di incassi. Non male. Sei candidature ai Saturn Award, nessuna vincente, ironia della sorte (per Harley Quinn) battuto da Joker nella categoria migliore trasposizione da fumetto.
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