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L'aldilà! E tu vivrai nel terrore

Regia di Lucio Fulci vedi scheda film

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La recensione su L'aldilà! E tu vivrai nel terrore

di undying
8 stelle

Una pietra miliare del cinema horror italiano. Girato nel momento di massima forma espressiva del regista, assieme ad un cast tecnico artistico al suo apice: dal musicista Fabio Frizzi allo sceneggiatore Dardano Sacchetti, nonchè tutto in perfetta sintonia (tra l'altro compare la brava Cinzia Monreale, già attrice di Buio Omega di Joe D'Amato).

Sulla trama

Un Albergo maledetto, costruito su una delle sette porte dell'Inferno (che si rifà, onestamente all'omonimo film di Argento) all'interno del quale trovò la morte un pittore maledetto (La Casa dalle finestre che ridono docet). La povera ereditiera ed il suo agente immobiliare (un insolito Michele Mirabella) si troveranno ad affrontare ogni sorta di maleficio: non ultimo gli zombi. Un finale delirante quanto altamente onirico vedrà gli attori principali immersi nell'ambiente realizzato dal pittore in un suo quadro.

Sulla colonna sonora

Indimenticabile ed opera di un ispirato Frizzi.

Cosa cambierei

Probabilmente niente del film. Se mi è concesso però, criticherei piuttosto i vergognosi tagli applicati da Italia 1 in occasione del suo primo passaggio Tv (inverno 2000).

Su

La bionda feticcio di Fulci, interprete di varie sue pellicole, incarnazione dell'idea che la bionda in pericolo sia più "emotivamente coinvolgente".

Su David Warbeck

Volto noto agli appassionati del cinema di genere, attivo anche con molti altri registi italiani di serie B. La sua ultima interpretazione è da individuare nell'inno di Al Festa al brivido italiano: Fatal Frames (1996).

Su Lucio Fulci

Il maestro dello splatter italiano dà il contributo finale al cinema horror nostrano. Dopo Zombi 2 (1979) e Paura nella citta dei morti-viventi (1980)il terzo capitolo della trilogia sui non-morti risulta tra i più riusciti. Fulci, già artefice di ottimi gialli quali Non si sevizia un paperino (1972), Una lucertola con la pelle di donna (1971) e Sette note in nero (1977), confeziona la sua pellicola del brivido più riuscita. Seguirà l'ultra-splatter Squartatore di New York (1983) ed una manciata di horror veramente poco felici pur se divertenti sul piano visivo (Aenigma, Un gatto nel cervello, Demonia, Le porte del silenzio, il ciclo Tv Le case maledette e il ciclo Lucio Fulci presenta). Dopo una carriera dedicata a molteplici pellicole (lanciò Franco e Ciccio, esordì alla regia nel 1953 con Totò nel film I ladri, diresse alcune interessanti pellicole Western e di avventura, nonchè il drammatico Beatrice Cenci) il regista sarà ricordato per la sua grande tendenza a realizzare pellicole horror a basso costo, ma non per questo minori... tutt'altro. Spiace solo constatare che dopo la sua morte (1996) Fulci venga ricordato solo e sempre dagli appassionati e non da ogni cultore del cinema in senso lato.

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