Regia di Antonio Margheriti vedi scheda film
Spaghetti western che paga dazio a causa di uno script molto povero – si sarebbe potuto inserire almeno un flash back che facesse luce sui fatti che stanno a monte della vicenda - e non privo di vuoti narrativi (chi è che suona la campana quando Kinski sta sotto la chiesa?). Margheriti cerca di fare il massimo dietro alla mdp (non male le scene in cui ricorre agli specchi per riprendere i protagonisti che sono scesi in una stanza), soprattutto creando un’atmosfera dalle venature horror. Il maestro, però, non riesce a regalare quel tocco capace di far compiere un salto di qualità all’opera. Ci sono un paio di sequenze di primo ordine (il finale - sarà citato da "I Tre dell'operazione drago" e "Il mio nome è nessuno" - e l’arrivo di Kinski nella città avvolta dalla tempesta), e tante, troppe, sparatorie che non garantiscono quel coinvolgimento che sarebbe stato lecito attendersi.
Kinski nei panni del “vendicatore” mi pare sprecato, insipidi gli altri attori. Niente di eccezionale la colonna sonora, sufficiente la fotografia. Spaghetti western di bassa serie B, ma con una regia più che sufficiente. Voto: 5+
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