Regia di Christian De Sica vedi scheda film
Film a metà strada tra horror e commedia, che non riesce a distinguersi in nessuno dei due generi. Forse, con un copione migliore, i risultati sarebbero stati diversi, ma manca la capacità di sorprendere, divertire davvero e mantenere alta l’attenzione degli spettatori.
Il soggetto dei fratelli che inseguono un’eredità che non c’è, è vecchiotto e abusato. Non c’è inventiva. La regia di Christian De Sica è asettica, priva di ispirazione e di una buona verve comica.
La trama è magra, ridondante, ricca di momenti di noia e pure un tantino pretenziosa nel puntare verso la tematica delle streghe. Strizza l’occhio con citazionismo al soggetto dei Ghostbusters, ma la messa in scena non regge e già dopo un’ora, il ritmo cede e la visione stanca.
L’accozzaglia di spunti, che attingono da pellicole note, non è orchestrata bene. Pochi i momenti gustosi e molto rare le gags riuscite.
In alcune scene si percepisce una tensione sottile, che avrebbe potuto essere elaborata con maggiore cura ed estro, ma l’impegno è minimo. Resta tutto un po’ in superficie, senza adeguati approfondimenti né il coraggio di osare di più.
La sequenza migliore, probabilmente, è quella in cui il padre ritorna e si sacrifica per salvare i suoi figli da una sorta di demone.
Discreti i trucchi e gli effetti speciali; suggestive quanto necessario le ambientazioni; chiassosa ed eccessiva la colonna sonora nel suo tentativo di apparire simpatica e ironica; mediocri i dialoghi e un po’ insipidi i personaggi mentre scimmiottano gli acchiappa-fantasmi.
Il cast è poco indovinato, a mio avviso. Carlo Buccirosso e Gianmarco Tognazzi non sono dei bravi mattatori in questo genere. Più bravo e disinvolto Christian De Sica, ma ripete una tipologia di personaggio – con battute vecchie – senza sapere offrire nulla di nuovo, fatta eccezione per il doppio ruolo in cui interpreta il padre.
Nel complesso, il film è sconclusionato e poco intrigante. De Sica avrebbe potuto fare di più di questo remake alla napoletana di “Ghostbusters”, in cui rende velatamente omaggio alla memoria del padre Vittorio.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta