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Tolo Tolo

Regia di Checco Zalone vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Tolo Tolo

di GIMON 82
8 stelle

Nell'era del dramma migratorio Luca Medici in arte "Zalone", realizza un film non facile da realizzare per i contenuti "complessi".Con "Tolo tolo" utilizza la stessa onnipresente maschera andando un po più oltre...coraggioso

Sarcastico, ironico, vuoto, volgare, italiota, sempliciotto, paraculo..la lista degli aggettivi che definiscono quest'ultimo lavoro di Luca Medici in arte Zalone è molto lunga. Potrei continuare ancora nel menzionare i vocaboli che hanno accompagnato l'ultima fatica del pugliese più famoso d'Italia.

Zalone dal canto suo è ormai un fenomeno di costume, una maschera che rappresenta tutti i paradossi e le convenzioni dell'italiano medio.

Dopo i grandi successi di "Sole a catinelle" o "Quo Vado", Luca Medici compie il salto con "Tolo Tolo", abbandonando la cara Italia e accodandosi al viaggio della speranza dei migranti.Aiutato nella sceneggiatura da Paolo Virzi , Medici si mette alla prova come regista, narrando la dolorosa odissea di migliaia di africani.Il centro e il protagonista è comunque sempre la "maschera" Zaloniana, ovvero l'italiano ignorante e vanesio che dapprima cerca la fortuna come imprenditore da "Sushi Bar" nella nativa Spinazzola ovviamente fallendo, per poi fuggire riciclandosi come cameriere in un resort africano.

Il personaggio di Zalone è dunque emblema e centro di tutte le brutture italiche, sdoganate  con studiata faciloneria e messe nel film sottoforma di Inail, irpef, Iva, tasse ed evasione fiscale. Ancora una volta nei suoi film vi è onnipresente l'accenno all'economia e alla politica italiana in tutte le sue storture.Il suo personaggio è il classico evasore ed indebitato che fugge da creditori ed ex mogli cercando riparo in Africa.Non ho mai amato particolarmente questo tipo di personaggio, forse perché in lui vedevo tutto il  qualunquismo italico sorretto da una comicità troppo greve.

Ma sarò pure "Bastian contrario", "Tolo tolo" non mi è per nulla dispiaciuto, è forse il film di Zalone che ho preferito.Sarà  pure sgangherato e sorretto da situazioni sfilacciate, però ammiro il coraggio di Luca Medici di essersi messo in gioco in un tema così attuale e delicato.È già geniale di suo il mettere un occidentale dall'altra parte dalla barricata a compiere un viaggio della speranza. In "Tolo tolo" si evince la voglia di Zalone di "maturare" mettendo in scena l'iter drammatico che vive ogni migrante.Tra trovate assurde e piccoli momenti comici Luca Medici ci mostra il suo ennesimo ignorantello dimostrarci tutte le brutture e i "fascismi" nascosti in ogni italiano.Lo fa con un intelligenza calcolata evitando i banalismi e il "politically correct".

Si beffa di noi Zalone parlando di fascismo come "candida" e di un migrante che ammira l'Italia e i film di Pasolini.

Con "Tolo tolo" si è preso il rischio di tante critiche arrivate a valanga con accuse di cerchiobottismo, paraculismo e addirittura di servo del sovranismo.

Ma secondo me è tutto parte di un meccanismo studiato con lungimiranza e partito già dal trailer di lancio con la canzone alla Celentano dal titolo "Immigrato". Zalone in questa operazione si è preso tutti i rischi del caso, sfornando comunque un opera non banale e dalla lettura interessante.Potrà pure cadere nel cattivo gusto e in scelte "surreali" di dubbio gusto, ma ho ammirato il coraggio di Medici di maneggiare una materia calda come razzismo e migrazione facendolo a modo suo."Tolo tolo" racconta senza finti buonismi il dramma degli africani, il merito di Luca Medici e nel girare secondo dei parametri studiati, mettendo in scena i conforsmi italici ed europeisti alla prese con questo dramma. Inserendo figure catartiche come il bimbo africano "Dudù" (nomignolo berlusconiano) o l'eroina di cui s'innamora Idjaba , Zalone sforna un film non banale come i suoi precedenti, ma degno di ammirazione per l'audacia nel mettersi in gioco.

La rotta verso l'occidente è narrata con umorismo a volte grossolano, che però svolta ad ampio raggi portandoci a riflettere. Quello che di cui parla il comico pugliese è la nostra contemporaneità figlia della globalizzazione è il nostro provincialismo atavico disegnato addosso all' improbabile commissario degli esteri che percula Di Maio o il premier Conte.Sono pezzi di un Italia attuale che governa sbagliando i congiuntivi oppure cade nella retorica intellettualistica e verbosa vista nel bellissimo cameo di Nichi Vendola.

È un Italia ed un Europa attuale che Zalone descrive in modo ispirato facendo magari ridere meno , ma che ha il retrogusto amaro dei nostri giorni.

Di "Tolo tolo" rimane comunque una visione interessante a cui inizialmente ero accompagnato dallo scetticismo , ma di cui Zalone mi ha fatto ricredere. Bravo ma sopratutto coraggioso....

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