Regia di Checco Zalone vedi scheda film
Discusso e discutibile ma volenterosamente apprezzabile ...
Checco apre un mega sushi ristorante nel suo paesello pugliese . Dopo l' inevitabile ed immediato fallimento , fugge in Africa lasciando montagne di debiti ai parenti . Ma l' arrivo dell' ISIS lo costringe a sobbarcarsi un rientro in patria insieme a nugoli di migranti disperati ...
Dopo aver visto il film comincio a capire i vari motivi di tanti commenti poco lusinghieri al riguardo . Quelli affetti da un attacco di " candida " non avranno gradito di doversi sorbire la cronaca di un lungo viaggio della speranza dall' Africa centrale all' Italia ( magari dopo essersi fatti attirare dallo specchietto per allodole del trailer presunto " razzista " ! ) . Quelli che si aspettavano il continuo fuoco di fila di sonori sghignazzi a cui li avevano abituati i precedenti lavori di Zalone ( magari senza comprendere che i presi in giro erano prorio loro ! ) non avranno apprezzato la rarefazione delle battute riderecce , oltretutto spesso da risate a denti stretti . E quelli che semplicemente criticano l' innegabilmente mediocre aspetto tecnico dell' opera e l' ingenuità di alcune sue parti , specialmente verso la fine ( con l' inguardabile cartone animato in stile Mary Poppins )
, tra i quali potrei forse annoverarmi pure io . Però a me questo è sembrato anche il film più ambizioso di Zalone , che ha scritto la sceneggiatura assieme a Paolo Virzì e ha accantonato Gennaro Nunziante curando da solo la regia ( non che si notino grosse differenze ! ) . Credo che nelle intenzioni degli autori ci possa essere stato un qualche intento diciamo " pedagogico " , per smuovere almeno un po' le coscienze degli spettatori , facendo loro comprendere le traversie che devono subire i migranti e magari facendo anche cambiare loro opinione al riguardo . E' ovvio che certi temi siano difficili da trattare in una commedia e perciò Zalone tenta forse di seguire l' approccio di Benigni in " La vita è bella " , addolcendo con frequenti venature umoristiche delle sue , un contesto altrimenti fortemente drammatico . Il risultato certamente non è lo stesso ( Checco è meno lineare e molto più sgangherato ! ) ma il tentativo può essere apprezzato . Il personaggio di Zalone è sempre lo stesso , l' italiota superficiale , egoista ed ignorante , con episodi di possessione mussoliniana nei momenti di maggiore difficoltà . Ma la cornice più seria della vicenda riduce le potenzialità comiche della pellicola , rendendola meno spassosa e , nelle intenzioni degli sceneggiatori , più riflessiva . Non è necessariamente un male che Zalone cerchi di cambiare un po' il suo cinema , per non restare sempre ingabbiato nel suo clichè , un' ingessatura che alla lunga non ha portato bene ad altri campioni della comicità nostrana , come Aldo , Giovanni e Giacomo . Insomma , si è scelto di sacrificare un ( bel ) po' di risate in funzione di un po' di riflessione in più . Come già detto , è la parte terminale quella che convince di meno , con un naufragio trasformato in un balletto acquatico , con un cartone animato troppo avulso dal contesto e con un finto set finale sconclusionato e sbrigativo . Anche le canzoni , solitamente un punto di forza delle pellicole di Checco , stavolta non mi hanno convinto al primo ascolto . La casa di produzione Taodue ( Mediaset ) per questo quinto ed ultimo film previsto dal contratto , gli ha messo a disposizione un budget quasi faraonico , che si nota specialmente nel continuo spostamento del set tra le varie località di Italia ed Africa . Il cast invece vede l' utilizzo di attori italiani e stranieri praticamente sconosciuti , a parte i camei di Barbara Bouchet , Nicola Di Bari ed Antonella Attili . Carino il personaggio di Gianni D' Addario , buono a nulla in strepitosa carriera politica . Vi ricorda qualcuno ? Tiriamo le conclusioni di 'sta informe pappardella che ho buttato giù . Naturalmente c' è chi dice che il film non fa ridere ( l' ultimo è Boldi , che non fa ridere da vent'anni .... ) e chi sostiene che non riesce nemmeno ad essere serio . Io , tra chi vede il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto e chi rifiuterà di berlo , mi schiero con i primi e propendo per un voto finale ignavamente sufficiente : 6
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