Regia di Checco Zalone vedi scheda film
IL RAZZISMO SECONDO ZALONE
Nonostante la risata avvenga spesso in maniera spontanea, fare ridere è molto difficile e questo i comici lo sanno bene.
Tant’è che Zalone, attore comico di un certo spessore, ha pensato di portare al successo questo film non cavalcando la solita comicità, dove poteva risultare ridondante, ma affrontando temi sensibili e scottanti con la satira. Avrebbe potuto così provocare il pubblico, dividendolo e generando polemiche.
Un successo di incassi, dunque, basato soprattutto sulla pubblicità e sulla curiosità, che ha spinto la gente a recarsi nelle sale cinematografiche.
Un film che certamente fa riflettere ma non fa ridere, non appassiona, non è all’altezza di quelle capacità comiche che l’artista ha dimostrato nei film precedenti.
Mi viene da pensare che Zalone voglia emulare Benigni che dopo una serie di film comici di successo, è riuscito con la “Vita è bella” (satira su una tragedia immane quale la Shoah) a ottenere l’oscar.
A questo punto, bisognerà aspettare qualche anno, per riconoscere o no al film un valore culturale e se possa annoverarsi, come qualcuno auspica, tra quelli che si definiscono capolavori.
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