Regia di Checco Zalone vedi scheda film
Confesso di aver visto i precedenti film di Zalone più per una sorta di curiosità verso un personaggio in grado di fare incassi da record che per le comunque valide prestazioni da cabarettista ai tempi di Zelig. E tutto sommato le commedie precedenti, senza infamia e senza lode, qualche spunto divertente lo avevano mostrato (in particolare "Quo vado?" che mostrava le migliori capacità di quell'ironia caustica che contraddistingue il Checco nazionale). Con "Tolo tolo", tacciato forse con troppa faciloneria di razzismo edulcorato, forse Zalone cercava di spostarsi su tematiche meno banali ma questa scelta, quando viene fatta da comici irriverenti come lui, finisce quasi sempre per rivelarsi un boomerang perchè viene meno la libertà creativa e quella cattiveria nello sberleffo che, per forza di cose, si trova edulcorata dalla necessità di non scontentare nessuno. Il film diventa cosi' una sorta di terra di nessuno, nè troppo divertente (a parte un buon inizio che però scema quasi subito nelle banalità) nè troppo impegnato (non che fosse lo scopo di Zalone, ovviamente, ma era la naturale conseguenza dell'affrontare temi di carattere sociale cosi' impegnativi).
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