Regia di Michael Ritchie vedi scheda film
Forse rimaneggiato dalla produzione, poiché evidentemente squilibrato tra una prima parte di circa 30' dall'alto livello e una seconda impantanata e poco riuscita satira sul mondo americano del feticismo per le armi da fuoco, non molto interessante.
Con i due protagonisti Robin Williams e Walter Matthau dai trenta anni di differenza, ed entrambi in cerca di lavoro attraverso i gironi infernali dei centri per l'impiego, e acute osservazioni che sanno per l'Italia di profetico sull'immigrazione, tipo la serafica impiegata hindu del collocamento, con spray antiaggressione da spruzzare, appena il disoccupato si fa troppo protestatario, ma con assoluta nonchalance. Lei immigrata il lavoro ce l'ha, l'americano di mezza età(Matthau) no, e non può nemmeno chiedere il sussidio perché in proprio(gestiva una stazione di servizio in crisi fatta inopinatamente fatta saltare in aria da Williams, appena licenziato da una grande azienda tramite pappagallo personale del Presidente), perché "in proprio come datore di lavoro a sè stesso, non dipendente")[...]
John Nada
Forse rimaneggiato dalla produzione, poiché evidentemente squilibrato tra una prima parte di circa 30' dall'alto livello e una seconda impantanata e poco riuscita satira sul mondo americano del feticismo per le armi da fuoco, non molto interessante, non all"altezza della prima e di Michael Ritchie.
Con i due protagonisti Robin Williams e Walter Matthau dai trenta anni di differenza anagrafica, ed entrambi in cerca di lavoro attraverso i gironi infernali dei centri per l'impiego, acute osservazioni che sanno per l'Italia di profetico sull'immigrazione, tipo la serafica impiegata hindu del collocamento, con spray antiaggressione da spruzzare in faccia, appena il disoccupato si fa troppo protestatario, ma con assoluta nonchalance. Lei immigrata il lavoro ce l'ha, l'americano di mezza età(Matthau) no, e non può nemmeno chiedere il sussidio perché in proprio(gestiva una stazione di servizio in crisi fatta inopinatamente fatta saltare in aria da Williams, appena licenziato da una grande azienda tramite pappagallo personale del Presidente), perché "in proprio come datore di lavoro a sè stesso, non dipendente"), e altre frecce che colgono il segno, sempre nell'ambito della satira sulle "riprese del mondo del lavoro e dell'economia", che al netto della propaganda delle diverse fazioni, anche nell'America della Reaganomics dei primi anni '80 non sono mai per molti, e ne escludono sempre di più.
Buono anche il terzo componente del terzetto di protagonisti, il killer professionista "che forse ha fatto sparire Jimmy Hoffa" Jerry Reed, ridottosi a fare il rapinatore di tavole calde con passamontagna, perché la crisi economica ha colpito pure il suo mondo, quello dei "grossi contratti", che nella scena della rapina dà a tutte le sue vittime dello "sporco bianco bastardo" per accreditare come autore un negro. "Tanto incolpano sempre quelli là".
Si staglia come forse la Migliore del film la scena in cui è protagonista con la moglie che lo crede fedifrago, essendo pure mancato di casa per un mese(era in galera proprio su denuncia di Williams e Matthau), e alla quale dopo 17 anni confessa tutta la sua attività di sicario, e il motivo delle assenze per i "contratti" svolti, e della sua subitanea uscita di casa con la solita valigetta piena di armi per fare fuori i testimoni che lo accusano della rapina alla tavola calda, a parer suo sempre Williams e Matthau.
"Hai capito quindi tesoro, perché sto uscendo di casa? Perchè ho da commettere un omicidio, non certo un adulterio."
E lei pia una volta uscito, "Oh Dio, ti ringrazio."
Robin Williams ancora nel suo periodo Migliore intorno a "Il Mondo secondo Garp" e "Mosca a New York", non ancora coinvolto nelle troppe commedie familiar commerciali e anodino-strappalacrime, successive, con molta inventiva anche fisica e verve, basti vedere la sequenza a torso nudo e dal vero, in un paesaggio nevoso da parecchi gradi sotto zero.
John Nada
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