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Vento dell'est

Regia di Jean Luc Godard vedi scheda film

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La recensione su Vento dell'est

di mm40
2 stelle

Vento dell'est è un film sulla rivoluzione operaia, sulla democrazia, sul socialismo, sull'uguaglianza, sulla lotta di classe e, sopra a ogni cosa, sul cinema militante.

 

Il vento che proviene da est è quello della Russia e della Cina, di Mao e di Lenin/Stalin, il vento insomma della rivoluzione proletaria; Jean-Luc Godard (pare sia lui il principale artefice di questa pellicola, nonostante il credito di regia al Gruppo Dziga Vertov) riprende una manciata di giovani interpreti in aperta campagna, simulando qualche breve sequenza pseudowestern e lasciandoli più che altro liberi di improvvisare davanti alla macchina da presa: tanto il grosso del lavoro lo farà la postproduzione con la voce esterna che andrà a riempire la scarna scena. Ogni tanto compare della vernice rossa gettata a caso sugli attori: rosso sangue, ma anche rosso comunismo – trovata che difficilmente sarebbe potuta essere più didascalica (e innocua) di così. Non c'è molto da commentare su questo film, un'ora e mezza di dibattito sulla rivoluzione operaia in voce off con una serie di interpreti buttati in scena senza quasi nessuna apparente cura; è lo stesso Vento dell'est a chiedersi che senso abbia ed eventualmente che impatto possa ottenere il cosiddetto cinema militante – ma la domanda volutamente oziosa non va incontro a risposte positive da parte dello spettatore, per lo meno in questo caso. Se British sounds, girato pochi mesi prima con simili idee di partenza dal medesimo Gruppo Dziga Vertova, aveva comunque qualche attrattiva estetica, di questo lungometraggio rimane solamente l'incessante chiacchiericcio di sottofondo, impegnato politicamente e mai di per sé banale, ma pur sempre fuori luogo e improduttivo. Del Gruppo facevano parte innanzitutto Godard e Jean-Pierre Gorin, che ha prestato un minor contributo in quest'opera, ma anche Gerard Martin che dovrebbe similmente avere avuto una piccola parte nella regia di Vento dell'est; la sceneggiatura – o ciò che dovrebbe rappresentarla – risulta invece firmata da Godard, Sergio Bazzini e Danile Cohn-Bendit. Tra gli altri sullo schermo compaiono Gian Maria Volonté, Cristiana Tullio Altan (sorella del fumettista), Allen Midgette, Enzo Porcelli e Anne Wiazemsky, allora moglie di Godard; emblematica la didascalia conclusiva: “Nel mondo oggi ci sono due venti: quello dell'est e quello dell'ovest. Il vento dell'est prevale di fatto su quello dell'ovest”. Anche questi erano i toni e gli argomenti del '68: se non altro un'opera del genere ne conserva la memoria. 2,5/10.

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