La recensione su Nella tana dei lupi 2 - Pantera

di alan smithee

5 stelle

CINEMA OLTRECONFINE - AL CINEMA

Il sequel del thriller Nella tana dei lupi, risalente ormai al 2018, coinvolge e riunisce i precedenti protagonisti, Gerard Butler e O'Shea Jackson Jr., impegnati nei panni rispettivamente del poliziotto "Big" Nick O'Brien e il rapinatore Donnie Wilson.

Stavolta il ruvido Big Nick rintraccia l'astuto Donnie in Europa, ma, in luogo di incarcerarlo a seguito del colpo alla Federal Reserve occorso nell'episodio originario, inaspettatamente gli propone di lasciarsi aiutare nel suo prossimo progetto, organizzato assieme ad altri soci del medesimo rango (la mafia locale conosciuta come Pantera), che ha come mira una rapina al prestigiosissimo e superprotetto World Diamond Center di Nizza, nel cuore della Costa Azzurra.

Il film da una parte rimane sempre, inevitabilmente, allo stesso modo di quanto accadeva col primo film sopra citato, schiacciato da capisaldi del genere di ogni tempo.

Si può iniziare a citare, a titolo esemplificativo, Rapina a mano armata di Kubrick fino ad arrivare ad Heat di Michael Mann: titoli troppo tosto per evitare di sotterrare sia questo secondo capitolo che il suo capostipite.

Ma, senza scomodare i capolavori, altri film del genere medesimo, robusti e di cassetta come Il negoziatore di F. Gary Gray (1998) o Inside Man di Spike Lee, sottomettono all'istante questo dittico action, a cui rimangono tuttavia generiche buone atmosfere, ma risulta altresì sopraffatto da attori piuttosto mediocri, seppur di fatto funzionali, e da un andamento narrativo non proprio coinvolgente ed entusiasmante. Christian Gudegast ci crede in questo progetto, tanto da averci lavorato a lungo per arrivare a completare questo seguito, e al punto da riuscire serenamente a pensare di arrivare a firmare una trilogia "della tana", coatta quanto basta, tutta action, slang Tra fuorilegge ed infiltrati e rombi di auto di lusso.

Evin Ahmad, O'Shea Jackson Jr., Salvatore Esposito, Gerard Butler

Per chi conosce o ha almeno una generica affinità con le locations suggestive che contornano il thriller, l'ambientazione accattivante e glamour in Costa Azzurra richiama luoghi e situazioni che si apprezzano in questo contesto noir, riproposti come in una vetrina lussureggiante resa maestosa dal grande schermo.

Mentre intanto scorrono infinità di cliché e le due star Butler e Jackson gigioneggiano a profusione, atteggiandosi sulla scorta di un machismo ormai un po' logoro e coatto, che rimanda più all'idea che da spettatori da tempo ormai ci siamo fatti riguardo a loro stessi in quanto star, che al personaggio che costoro impersonano o entro cui tentano di immedesimarsi, senza eccessiva convinzione o accurata partecipazione, sfoderando - Butler in particolare - quell'aria indolente e sbruffona che si rivela vincente.

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