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Midway

Regia di Roland Emmerich vedi scheda film

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Tiaz gasolio

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Midway

di Tiaz gasolio
3 stelle

Midway – La Recessione
Ovvero quella lunga e noiosa spiegazione di cosa successe alle isole Midway

Come tutti sappiamo, durante la Seconda Guerra Mondiale gli Stati Uniti hanno imbracciato le armi dopo l'attacco subito a Pearl Harbor, l'incredibile disfatta degli USA presi di sorpresa dall'Impero del Giappone. Roland Emmerich decide di portare sullo schermo il riscatto bellico degli Stati Uniti, avvenuto poco tempo dopo alle isole Midway. La pellicola si apre direttamente sull'attacco a Pearl Harbor e noi spettatori veniamo semplicemente catapultati in mezzo alle esplosioni; vediamo gente morire, ma sono persone di cui non potrebbe fregarcene di meno, dal momento che non sappiamo chi siano. Okay, dispiace sempre per i caduti (quelli veri), ma dei personaggi che vediamo morire male sullo schermo non ci è stato detto niente, di conseguenza è difficile sentirsi coinvolti dalla loro tragedia o soffrire per la loro perdita. Finita la carneficicina, chiaramente girata completamente in CGI, dove gli attori sembrano figurine incollate sopra uno sfondo in movimento, ci concentriamo su quelli che dovrebbero essere i protagonisti: Ed Skrein (che abbiamo battezzato "Blue Steel") interpreta Richard Halsey Best, un asso dell'aviazione, e Patrick "Io l'avevo detto" Wilson interpreta l'addetto all'intelligence Edwin T. Layton. Il regista, invece di approfondire la caratterizzazione e i sentimenti di queste due figure storiche, ha deciso di adottare la maniera "didascalie a tutto spiano". A ogni scena ci viene fornita una bella scritta che ci dice dove siamo e che giorno è, poi arrivano dei personaggi che interagiscono con i protagonisti - e uno dei personaggi di sfondo (o uno dei protagonisti) spiega per filo e per segno chi sia la persona importante appena entrata in scena. In pratica: DATA, LUOGO, STRONZO A che parla al protagonista, STRONZO B che spiega chi era lo STRONZO A al protagonista/il protagonista che spiega a STRONZO B chi era STRONZO A. Ci viene mostrato anche il fronte giapponese, che si può tranquillamente riassumere con "Eravamo convinti e cazzuti, ma siamo stronzi e faciloni e alla fine gli americani ce l'hanno tirato nel culo". I rappresentanti del Sol Levante recitano le solite cagate sull'onore, sull'impero invincibile, ecc. ecc. con il tipo di atteggiamento bushido dell'MD che ci si potrebbe aspettare forse dai film made in USA degli anni Settanta. Quindi, tra una scena spiegone e un combattimento in CGI (tutto sommato godibili, ma che stonano con il resto del montaggio a livello globale), ci vengono presentati svariati personaggi storici realmente esistiti, tutti interpretati da attori degni di nota, come Dennis Quaid e Aaron Eckhart; lo stronzo di turno spiega chi sono, loro compiono la loro azione eroica/ciò che li ha resi famosi e spariscono, più o meno fino ai titoli di coda quando l'ennesima didascalia ci spiega quello che hanno fatto dopo la guerra. Sempre nel reparto Scene Inutili possiamo inserire anche qualsiasi momento in cui sono presenti le mogli o le compagne dei protagonisti: non dicono mai niente di utile/interessante, si limitano a incoraggiare i propri partner e a fare l'aria preoccupata, annuendo come le porno attrici davanti ai peni elefantiaci nei film a luci rosse. Il tasso di mortalità dei personaggi secondari è inversamente proporzionale alla loro fama: quindi per esempio state sicuri che un Dannis Quaid non morirà mai, mentre un Nick Jonas qualunque morirà (ma con un bonus di un paio di battute).
In conclusione, di Midway si possono giusto salvare i combattimenti, che pur essendo fatti con una CGI mal amalgamata con le scene girate dal vero risultano un minimo interessanti e creano un po' di suspense. Il vero problema è il modo in cui la storia è stata raccontata, che rende la pellicola confusa e più volte ti fa chiedere "Ma chi cazzo è questo?"; si fatica a capire i rapporti tra i personaggi, o perché compiano certe azioni, o perché certe cose, invece di esserci mostrate per caratterizzare e empatizzare con loro, ci vengano raccontate in lunghi spiegoni noiosissimi.
#larecessione
per insulti anche non costruttivi.
www.facebook.com/larecessione

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