Regia di Roland Emmerich vedi scheda film
Emmerrich e Bay rappresentano un certo cinema americano degli anni 90, pomposo, muscoloso, americanissimo, duro, spavaldo, stupido, intriso di quell’americanismo fastidioso. Polpettoni a stelle e strisce che hanno fatto solo danni (Bay li ha fatti eccome – basti guardare i montaggi delle sue pellicole e il cinema di oggi), un po’ meno Emmerich che l’ho sempre preferito, se non altro per essere legato più alla fantasia che all’action vero e proprio. Stargate, la prima parte di Indipendence Day, The Day after Tomorrow, 2012, robetta commercialissima costosissima, innocua ma divertente. Il suo desiderio era però realizzare un film sulla Battaglia delle Midway, tra le più importanti della seconda guerra mondiale. Ma si può?
I titoli all’inizio ci dicono che è basato, in maniera precisa, su fatti storici sia negli eventi che nei dettaglia tattici. Più o meno è vero anche se i libri consultati sembrano quelli da terza media anni 80. I personaggi non aiutano, alcuni troppo pompati da risultare ridicoli! Per non parlare della controparte giapponese: figurine attaccate tanto per far vedere che sono orientali (come si è ridotto Asano!?) Anche se molti critici hanno stroncato pure le battaglie e gli effetti speciali con computer grafica annessa, sono invece l’unica cosa a salvarsi ed Emmerich, almeno, qui, ci sa fare.
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