Regia di Ryan Simons vedi scheda film
Horror derivativo, secondo lavoro di un regista inglese ben poco ispirato.
Sadie (Kate James), dopo il suicidio del padre, si stabilisce nella casa isolata in cui viveva il genitore, giornalista ossessionato da un tragico delitto avvenuto a metà del XIX° Secolo. Una donna, assieme al suo cane, venne arsa viva accusata di stregoneria. Sadie rinviene, tra i documenti del padre, un antico amuleto in grado di far avverare i desideri, per poi scoprire che è legato a quel fatto di cronaca. Dopo avere sedotto il principale della testata giornalistica in cui lavora, inizia ad essere perseguitata da visioni e presenze spettrali legate all'antico amuleto.
Seconda regia (dopo Seizure) di Ryan Simons, anche autore del poco avvincente soggetto che mette assieme il classico tema in stile Wishmaster -ovvero dei desideri appagati a caro prezzo- con elementi tipici e scontati del genere horror. Salvo i dieci minuti finali, durante i quali gli effetti speciali fanno la loro non memorabile apparizione, il film scorre noiosamente, affidandosi alla classica love story con terzo incomodo. Kate James ce la mette proprio tutta nei panni di disagiata protagonista che tenta di rifarsi una vita lavorando nella stessa redazione giornalistica del padre, ma il risultato finale non si allontana da quello di un banale TV movie, nonostante un budget tutto sommato dignitoso (250.000 dollari). Un film adatto come riempitivo di qualche palinsesto a pagamento che va ad allungare la già nutrita lista di titoli dimenticabili.
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