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Si vive una volta sola

Regia di Carlo Verdone vedi scheda film

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La recensione su Si vive una volta sola

di alan smithee
4 stelle

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L'equipe portata avanti dal professor Umberto Gastaldi va a formare un team di quattro professionisti medici davvero di primo livello.

Ma, fuori dagli ambiti lavorativi, emergono in ognuno di costoro (il Gastaldi, divorziato ed alle prese con una figlia bellissima quanto ingestibile che finisce per svendersi per acchiappare un successo che si traduce in uno sfruttamento senza reale contropartita, la strumentista Lucia alle prese con una storia d'amore fasulla, l'anestesista Amedeo sempre ed eternamente scapolo, e l'assistente Corrado in vena di rimettere in discussione il suo solo apparentemente perfetto ménage familiare) tali irrequietezze, stress ed insoddisfazioni che tre di loro finiscono per sfogare organizzando scherzi di ogni tipo, quasi sempre a tradimento, ai danni del povero anestesista, vittima designata del bisogno di evasione degli altri colleghi.

Il giorno in cui, dal check up a cui i quattro si sottopongono con cadenza ricorrente, risulta che in capo alla vittima di turno, ovvero Amedeo, si evidenziano seri problemi che ne diagnosticano una fine assai precoce, i tre amici decidono di prender parte ad una vacanza in Puglia che rientri nel desiderio del presunto malato di trascorrere una periodo breve ma sereno coi quei colleghi spesso infingardi e traditori.

Inizierà per quella strampalata quanto professionalmente impeccabile equipe medica, un week end tutt'altro che rasserenante e dedicato alla distensione, ove tutti i problemi che coinvolgono le sfere private dei quattro verranno prepotentemente a galla, rimettendo in discussione le esistenze solo sulla carta ordinarie dei quattro, anzi in particolare dei tre goliardici organizzatori.

Carlo Verdone cede infine alla soluzione via streaming, dopo oltre un anno di attesa vana di riapertura delle sale, e ancor più di periodi favorevoli in grado di assicurare una parvenza di incasso in linea con i risultati, più o meno rassicuranti e certi, delle sue opere precedenti.

E ciò tuttavia accade proprio nel periodo che corrisponde alla riapertura (speriamo definitiva) delle sale...chissà perché ora, e non prima…. mistero o strategia di marketing tutta da comprendere a dire il vero.

Il comico, interprete e regista come d'abitudine ormai da un quarantennio, confeziona stavolta un'operina davvero esile, che certo allontana, almeno in parte stavolta, il fulcro della vicenda dalla propria esclusiva pertinenza di personaggio centrale per eccellenza, per distribuirsi in modo più corale sui quattro personaggi di punta, ritagliando spazi e sfaccettature più consone agli altri tre, meritevoli come il quarto del rango di protagonisti.

Ma la struttura del racconto risulta davvero troppo esile, elementare, semplicistica, posticcia, scontata, ed i caratteri dei quattro protagonisti, che non sanno né riescono mai ad andare oltre una scontata goliardia di fondo, eccessivamente caricaturali e qualunque, così come ahimè le caratterizzazioni ed i risvolti della vicenda, per quanto goliardica e piena di spunti, si riducono veramente a ben poco, al pari della fiacca e tutt'altro che originale trasferta in territorio pugliese, tra scenografie da cartolina e località certo da sogno, ma affrontate con uno sguardo da turista per caso. 

Certo il cast che include, oltre al sempre simpatico Verdone, pure un team di interpreti collaudati come Foglietta, Papaleo e Tortora, è senz'altro azzeccato, ma non aiuta purtroppo a risolvere le carenze strutturali che rendono il film un'operina davvero troppo esile e scontata.

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